Qatar 2022

Londra: "Stop ai Mondiali, il Qatar ha corrotto la Fifa"

Il "Telegraph": l'ex vice della Federazione pagato oltre un milione di dollari dopo aver votato l'assegnazione del torneo di calcio all'emirato

L'emiro Al Thani con la Coppa del mondo
L'emiro Al Thani con la Coppa del mondo

Londra - Gravi sospetti di corruzione rischiano di far saltare la Coppa del Mondo di Calcio del 2022 in Qatar.
Un'inchiesta del quotidiano britannico Daily Telegraph ha infatti rivelato che l'ex vice presidente della Fifa Jack Warner sarebbe stato pagato 1.200.000 dollari per far sì che il Paese del Golfo venisse prescelto per ospitare i Mondiali. Secondo i documenti visti dal Telegraph infatti, sul conto del figlio di Warner e di un dipendente di una sua società sarebbero state versate ingenti somme soltanto una settimana dopo che la Federazione aveva preso la sua decisione. I versamenti sarebbero stati effettuati dalla Kemko, una compagnia con base in Qatar, di proprietà di un ex membro della commissione della Fifa, tale Bin Hamman. Sia quest'ultimo che Warner sono tristemente noti all'interno della Federazione perché entrambi nel 2011 furono accusati di aver tentato di costringere alle dimissioni il presidente di allora Sepp Blatter per sostituirlo con un altro di loro scelta. L'operazione fu sventata e Warner dovette dimettersi, mentre a Hamman venne preclusa ogni attività in qualche modo legata al mondo del calcio.

Il divieto però fu di breve durata: dopo solo un anno la Corte di Arbitrato per lo Sport ribaltò la sentenza per mancanza di prove. L'assegnazione dei Mondiali al Qatar era stata una delle decisoni più controverse mai prese dalla Fifa. La calura dell'estate aveva perfino fatto ipotizzare che per la prima volta nella sua storia il Campionato potesse essere disputato durante la stagione invernale. E sebbene il Qatar abbia sempre negato ogni irregolarità nel processo di assegnazione sono in molti a sospettare che invece la gara sia stata inquinata.

La Gran Bretagna ora chiede a gran voce che la Fifa apra un'inchiesta ufficiale e, qualora le rivelazioni del quotidiano venissero confermate, si rimetta tutto in gioco. «La Federazione dovrebbe investigare a tutto campo - ha dichiarato ieri Clive Efford, ministro ombra laburista per lo Sport - sembra che vi siano stati gravissimi episodi di corruzione nel corso della gara di assegnazione e questo aumenta le nostre preoccupazioni anche per quanto riguarda lo svolgimento dei giochi in Qatar. Se i sospetti dovessero venir confermati, bisognerebbe ripetere il processo di assegnazione».

Seri dubbi sulla credibilità della gara sono stati sollevati anche da John Wittingdale, della commissione parlamentare per la cultura, i media e lo sport mentre l'ex ministro per lo sport Tessa Jowell ha definito «sorprendenti» le rivelazioni. «C'è in ballo un enorme quantità di denaro - ha affermato Jowell - ed è interesse di tutti, Warner compreso, che venga fatta luce sulla vicenda». Agli inglesi ancora brucia la bocciatura per ospitare i Mondiali del 2018 e anche allora si sospettarono irregolarità nella procedura. Damian Collins, ex membro della commissione parlamentare che aprì un'inchiesta sull'assegnazione dei Mondiali del 2018, ha dichiarato di temere che la decione di far vincere il Qatar «sia stata basata più sul denaro che su motivazioni sportive».

Per ora nessu commento da parte di Warner e della sua famiglia mentre un portavoce della comitato organizzatore della Coppa del Mondo in Qatar fa sapere che ogni cosa è stata fatta «in completa aderenza delle regole etiche previste dalla Federazione».

A crederci però, sono rimasti in pochi.

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