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Datagate, Merkel nel mirino: "Inaccettabile spiare alleati". Letta: "Vogliamo la verità"

Il telefono della Merkel intercettato, Obama smentisce. Il giornalista che ha i file di Snowden: "Controllati diversi governi europei, tra cui quello italiano"

Datagate, Merkel nel mirino: "Inaccettabile spiare alleati". Letta: "Vogliamo la verità"

La National Security Agency (Nsa) ha controllato le conversazioni telefoniche di 35 leader politici di Paesi esteri dopo aver ricevuto i loro numeri da ufficiali di altri dipartimenti federali americani. Intanto, resta alta la tensione tra Germania e Stati uniti all'indomani della rilevazione che probabilmente la Nsa (l'agenzia di sicurezza americana) intercettava anche il telefono cellulare di Angela Merkel. "Penso che dobbiamo sospendere ora i negoziati per arrivare a un accordo di libero scambio tra Ue e Usa", ha detto il presidente del Pe Martin Schulz a proposito delle conseguenze del Datagate. "Ci sono alcuni standard e criteri - ha aggiunto - che si devono rispettare, altrimenti non ha alcun senso parlarci l’un l’altro".

Oggi il ministro degli esteri tedesco, Guido Westerwelle, ha convocato l’ambasciatore americano, segno che la questione è tutt'altro che risolta tra i due Paesi in genere alleati di ferro, nonostante le assicurazioni di Obama. Solitamente infatti gli incontri "critici" tra due Paesi avvengono attraverso diplomatici e difficilmente coinvolge in prima persona un membro del governo. "In questa occasione, la posizione del governo tedesco sarà chiaramente esposta", ha detto un portavoce.

Nuove rivelazioni arrivano intanto da Gleen Greenwald, il giornalista del Guardian che custodisce i file della "talpa" Edward Snowden. Prima che scoppiasse il caso Merkel, aveva rivelato a L'Espresso che "la Nsa porta avanti molte attività spionistiche anche sui governi europei, incluso quello italiano". Non solo: l’Italia era anche nel mirino del programma Tempora, parallelo britannico dello statunitense Prism. L'intelligence inglese teneva sotto controllo i cavi di fibre ottiche che trasportano telefonate, mail e traffico Internet del nostro Paese per individuare "le intenzioni politiche dei governi stranieri". In queste operazioni, inoltre, avrebbero avuto un ruolo attivo nella raccolta di metadati i servizi segreti italiani: i documenti in mano a Greenwald confermerebbero infatti che i nostri apparati di sicurezza avevano un "accordo di terzo livello" con l’ente Gb che si occupava di spiare le comunicazioni.

Reazioni arrivano anche a livello europeo, con il commissario alla Giustizia Viviane Reding che chiede una risposta "forte e univoca" dell’Europa agli americani: "La protezione dei dati si deve applicare alle mail dei cittadini come al cellulare di Angela Merkel. Ora non si tratta più di fare solo delle dichiarazioni, bisogna agire al summit", ha detto. "Quando è troppo è troppo: tra amici, deve esserci fiducia. È stata compromessa. Ci aspettiamo in fretta risposte dagli americani", ha aggiunto su Twitter il commissario al mercato interno Michel Barnier.

La vicenda sarà oggi probabilmente anche al centro di un vertice tra la Merkel e François Hollande. I due si incontreranno a Bruxelles a margine del vertice europeo per confrontarsi sugli sviluppi dello scandalo Datagate.

"Spiare non è accettabile, tra alleati ci vuole fiducia", ha ribadito la Merkel entrando al vertice Ue, "Non è solo un problema che riguarda me, ma tutti i cittadini". Gli fa eco Enrico Letta: "Non è minimamente concepibile e accettabile che ci sia un’attività di spionaggio di questo tipo", ha detto il premier italiano, "Non possiamo tollerare che ci siano zone d’ombra o dubbi.

Ovviamente vanno fatte tutte le verifiche, ma vogliamo tutta la verità".

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