Obama contro l'embargo a Cuba: «Aggiorniamo la nostra politica»

Dopo l'Iran, Cuba. L'amministrazione Obama vorrebbe rivedere le politiche americane verso l'isola e, in particolare, l'embargo. A lanciare l'appello per un nuovo «approccio» nei rapporti con Cuba è stato lo stesso Obama, l'altra sera, in visita a Miami, in Florida, la «capitale» della lotta anticastrista da parte degli esuli cubani.
La liberalizzazione politica di Cuba sarà fatta dagli attivisti - ha spiegato il presidente in un discorso durante una raccolta fondi organizzata di Jorge Mas Santos, un ricco e potente uomo d'affari impegnato nella battaglia anticastrista - ma gli Stati Uniti possono contribuire a questi sforzi con un aiuto «creativo» e «ben pensato». Jorge Mas Santos guida la Fondazione nazionale cubano-americana, di fatto l'«opposizione» degli esuli.

Dopo oltre mezzo secolo di embargo economico - ha proseguito Obama - bisogna «riattualizzare la nostra politica», perché «è insensato credere che le misure adottate nel 1961 siano ancora oggi efficaci, nell'era di internet e Google». «Quando Castro andò al potere io ero appena nato» ha aggiunto Obama, per ribadire la distanza temporale e la necessità di «aggiornare» la politica Usa. L'obiettivo è di rivedere l'embargo, condannato 22 volte dall'Onu.

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