Oggi i funerali: «Chavez come Lenin Sarà imbalsamato»

Le ultime parole le ha sussurrate: «Non voglio morire...». Così se ne è andato Hugo Chavez (nella foto). A raccontarlo è il capo della guardia presidenziale: «Non riusciva a parlare ma ha sussurrato con le labbra “Non voglio morire, per favore, non lasciatemi morire”, perché amava il suo Paese, aveva sacrificato se stesso per il suo Paese». Migliaia di venezuelani hanno fatto visita alla salma del caudillo nella camera ardente all'Accademia militare.
Una processione destinata a durare anche dopo i funerali, visto che ieri il «delfino» in pectore di Chavez, il vice presidente Maduro, ha annunciato «che il corpo del leader sarà imbalsamato affinché il popolo possa vederlo eternamente», e ha aggiunto: «come Lenin».
Intanto decine di delegazioni dall'America Latina e dagli altri continenti sono arrivate a Caracas per le esequie solenni.

I presidenti della Bolivia Morales, dell'Argentina Kirchner e dell'Uruguay Mujica sono stati i primi ad arrivare a Caracas. Ma sono attesi anche altri capi di stato più controversi, alleati di Chavez come il presidente iraniano Ahmadinejad e quello bielorusso Lukashenko.

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