Passo storico del Lussemburgo: «Allenteremo il segreto bancario»

Lussemburgo Il Granducato corre ai ripari dopo che il suo sistema bancario, che per l'Unione Europea è «sproporzionato», è finito al centro del dibattito dell'Eurozona, e per non passare come il Paese salva-evasori, apre alla possibilità di allentare il segreto bancario. Del resto è troppo elevato il rischio di finire nel ciclone dei continui scandali fiscali, che si arricchiscono di dettagli ogni giorno: ieri la tv svizzera ha rivelato che l'ex ministro francese del Bilancio, Jerome Cahuzac, accusato di frode al fisco e coinvolto nel filone Offshoreleaks sui paradisi fiscali, ha tentato di depositare 15 milioni di euro in Svizzera nel 2009.
È il ministro lussemburghese delle finanze Luc Frieden a uscire allo scoperto in un'intervista al giornale tedesco Frankfurter Allgemeine: «Vogliamo rafforzare la cooperazione con le autorità fiscali straniere, il Lussemburgo non punta sui clienti che desiderano risparmiare sulle tasse». Oggi il piccolo Granducato e l'Austria sono gli unici due Paesi europei che, in nome del segreto bancario, rifiutano lo scambio automatico tra Stati Ue di informazioni sui conti correnti dietro richiesta dei giudici.

«La tendenza internazionale è verso uno scambio automatico di informazioni bancarie tra Paesi», ha detto Frieden, ammettendo quindi l'utilità di cedere informazioni come i pagamenti di interessi ai clienti esteri.
Soddisfatto dell'annuncio il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble, che da tempo era in pressing sul Lussemburgo e sull'Austria assieme alla Francia e alla Commissione Ue.

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