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Svolta in Egitto, silurato il capo delle forze armate

Braccio di ferro Al top delle istituzioni Morsi decapita i vertici militari: resa dei conti tra islamici e generali

Svolta in Egitto, silurato il capo delle forze armate

Tel Aviv - Il presidente egiziano Mohammed Morsi ha mandato in pensione ieri il feldmarescailo Hussein Tantawi, in una mossa inaspettata nelle prime settimane della sua presidenza. Il generale Tantawi - come capo della giunta militare - ha guidato l'Egitto dopo la caduta di Hosni Mubarak da febbraio 2011 alle presidenziali di giugno. Nonostante la vittoria dell'islamista Morsi, i militari hanno mantenuto un forte controllo del potere in Egitto anche dopo il voto. Avevano promesso di lasciare la scena alla nuova amministrazione, ma la loro presenza politica è ancora pesante.

Secondo fonti vicine alla presidenza, la decisione di Morsi sarebbe stata presa di comune accordo con il generale Tantawi, al cui posto è stato nominato Abdel Fattah Al Sisi. In realtà, potrebbe trattarsi dell'inizio di un atteso confronto tra i vertici della Fratellanza musulmana, dalle cui fila ha origine il presidente, e l'esercito egiziano. Il raìs Morsi, infatti, ieri non ha soltanto messo fine all'era Tantawi, l'uomo che per decenni è stato a fianco di Mubarak. Ha anche annullato una controversa dichiarazione costituzionale, approvata dai militari prima del voto, che restringeva i poteri della presidenza. Il feldmaresciallo non è l'unico militare pensionato ieri.

Dalla scorsa settimana, da quando un gruppo di uomini armati in Sinai ha attaccato un posto di polizia uccidendo 16 agenti, per poi sconfinare in Israele, nella regione frontaliera è in corso un'operazione dell'esercito. L'attacco armato ha innescato la reazione del governo. Morsi ha licenziato pochi giorni fa il capo dell'intelligence Muraf Muafi. Ieri, ha mandato in pensione anche il capo di Stato maggiore, il generale Sami Enan. «Viste le circostanze, questo è il miglior momento per fare cambi all'interno delle istituzioni militari», ha detto Mourad Ali, funzionario del partito Giustizia e Libertà, braccio politico dei Fratelli musulmani. La decisione, ha fatto sapere la presidenza, è stata presa per «immettere sangue nuovo tra le fila dell'esercito». Tra le altre inattese decisioni, quella di nominare un vice presidente. È la seconda volta in 30 anni di storia egiziana che il Paese ha un numero due. Per decenni, infatti, Mubarak rifiutò di nominare un vice. In caso di malattia o morte del leader, la guida del Paese passerebbe secondo la Costituzione pre-rivoluzionaria al numero due. Morsi ha nominato Mohammed Mekki, un giudice, fratello dell'attuale ministro della Giustizia, noto per le sue passate posizioni contro il regime.

Twitter: @rollascolari

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