di Magdi Cristiano Allam
Possibile che noi italiani abbiamo rinunciato all'uso della ragione al punto da non riconoscere più la verità, siamo indifferenti alla libertà al punto da sottometterci alla dittatura finanziaria, siamo incapaci di perseguire il bene comune al punto da favorire la dittatura islamica?
Come è possibile che pur in presenza del calo di 3,8 miliardi di euro di gettito Iva nei primi tre mesi del 2013, conseguenza incontrovertibile della contrazione dei consumi, il governo Letta si ostini a volerla aumentarla dal 21 al 22% nonostante la certezza che gli introiti si ridurranno ulteriormente? Come è possibile che di fronte all'incessante moria delle imprese e impoverimento degli italiani a causa del più alto livello di tassazione e costo del lavoro al mondo, subiamo inerti il colpo di grazia che da oggi ci verrà impartito con la schedatura di tutti i nostri beni e transazioni finanziarie nella banca dati dell'Agenzia delle Entrate (Sid -Sistema di interscambio flusso dati)? Come è possibile che dopo la conferma che ci sono decine di terroristi islamici italiani o residenti in Italia, in seno a un migliaio di terroristi islamici con cittadinanza europea che combattono in Siria nel gruppo Jabhat al Nousra (Fronte della Vittoria) legato ad Al Qaeda, l'Italia continua a sostenere i sedicenti ribelli e si espone a favore dell'ingresso nell'Unione Europea della Turchia, principale alleato degli islamici siriani, proprio mentre Erdogan reprime violentemente il dissenso interno?
Se usassimo la ragione dovremmo ridurre anziché aumentare l'Iva, se tenessimo alla libertà dovremmo opporci con una sollevazione generale alla schedatura di ogni dettaglio della nostra vita, se avessimo a cuore il bene comune dovremmo denunciare l'islam come ideologia intrinsecamente violenta senza alcun pregiudizio nei confronti dei musulmani come persone.
A questo punto sollevo un altro interrogativo: come è possibile che puntualmente dopo il clamore sollevato dalla stampa non seguano atti concreti finalizzati alla soluzione del problema? Come è possibile che dopo l'accertamento che un giovane ventenne genovese, Giuliano Ibrahim Delnevo, cattolico convertito all'islam, è stato ucciso in Siria combattendo con i terroristi islamici contro i cristiani e i musulmani non sunniti, non sia stata chiusa e sottoposta a indagini neppure la moschea di Genova dove lui aveva subito il lavaggio di cervello? Come è possibile che dopo l'uccisione della cooperatrice Barbara De Anna e del capitano Giuseppe La Rosa, 53esimo militare italiano vittima del terrorismo dei Talebani, l'Italia non decide di ritirare le proprie forze dall'Afghanistan visto che incredibilmente Obama ha legittimato i Talebani invitandoli a tornare al potere dopo esserne stati scalzati da Bush nel 2001? Come è possibile che il ministro degli Esteri Bonino emerga come la capofila dei filo-turchi in Europa sollecitando il via libera al negoziato sull'ingresso nell'Unione Europea della Turchia, proprio quando la repressione violenta delle manifestazioni pacifiche ordinata da Erdogan ha finora provocato la morte di 3 manifestanti e circa 8 mila feriti, mentre 11 hanno perso la vista e 59 versano in gravi condizioni?
Anche qui se usassimo la ragione dovremmo capire che persino un solo terrorista islamico italiano costituisce comunque la punta dell'iceberg tutt'altro da sottovalutare, dove l'iceberg è la fitta e capillare rete di moschee al cui interno si predica l'odio, la violenza e la morte contro gli ebrei, i cristiani, gli apostati e gli infedeli, si pratica il lavaggio di cervello che trasforma le persone in aspiranti suicidi-omicidi. Se tenessimo alla libertà dovremmo mettere al bando le moschee e dichiarare fuorilegge la sharia, la legge coranica, perché incompatibili con il rispetto dei diritti inalienabili alla vita, alla dignità e alla libertà di tutti senza alcuna eccezione.
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