Milano - Partenza in forte calo per le principali borse europee. A
Londra l’indice Ftse 100 scende dell’1,73% a 5.676,60 punti. A Milano il Mibtel arretra dell’1,2% a 24.527 punti. A Francoforte il Dax cede
dell’1,06% a 6.529 punti e a Parigi il Cac 40 è in ribasso dell’1,83% a 4.610,9 punti. Giù dell0 0,82% a 7.182 punti lo Smi di Zurigo. E a metà giornata la situazione è solo peggiore. Borse europee in deciso ribasso al giro di boa di metà seduta in scia all’ondata di vendite che ha colpito
questa mattina le piazze asiatiche, mentre euro e petrolio continuano a inanellare nuovi record. Si è così esaurita l’euforia accesa dall’ultima
iniezione di liquidità decisa dalle banche centrali. Il Dax perde il 2,3%, il Cac40 il 2,2%, il Ftse100 l’1,7%. Anche il Mibtel è sotto del 2,5%. E anche la Borsa di New York avvia la seduta in forte calo. All’inizio della giornata di contrattazioni a Wall Street, il Dow Jones perde 104,53
punti (-0,86%), a quota 12.005,71 punti, mentre il Nasdaq scende di 26,43 punti (-1,18%), a 2.217,44. In rosso anche lo S&P 500, che arretra di
10,28 punti (-0,79%), a 1.298,49.
Euro L’euro è retrocesso dai massimi storici in prossimità di 1,56 dollari, dopo che il presidente della Bce Jean-Claude Trichet si è detto preoccupato dagli attuali eccessivi movimenti dei cambi. La moneta unica è scesa a 1,556 dollari dal massimo di 1,5592. Anche i forti livelli di resistenza nell’euro hanno favorito il repentino ripiegamento. I dubbi relativi all’efficacia delle misure adottate dalla Fed per risollevare il mercato monetario avevano spinto il dollaro ai minimi dei 12 anni contro lo yen e il franco svizzero a 100,03 yen e 1,0093 franchi svizzeri. Ma poco dopo l'euro ha fatto segnare il nuovo record storico volando sopra quota 1,56 dollari, a 1,5627.
Oro e petrolio record Riprendono a correre le quotazioni dell’oro: che ha superato anche la barriera storica dei 1.000 dollari all'oncia. In giornata il prezzo del petrolio è salito a un nuovo record storico e sfonda quota 111 dollari al barile. La nuova impennata è legata al dollaro debole, che rende più facile per gli speculatori farsi prestare dollari a basso costo per investirli nei future sul petrolio e sull’oro. La Casa Bianca ha immediatamente rinnovato l’appello per una maggiore offerta di greggio: un desiderio in effetti già espresso dallo stesso presidente americano George W. Bush settimane fa. In serata, le quotazioni del greggio sono scese in ribasso a 109,88 dollari, in calo di appena quattro centesimi rispetto all’ultima rilevazione di ieri.
Male l'Asia Le borse Asiatiche sono in netto calo oggi. I mercati sono tornati a dubitare dell’efficacia della recente azione della Fed, concertata con le principale borse internazionali, volta per dare sostegno al mercato del credito. Sulla base di ciò il dollaro si avvia a testare il livello minimo di 100 yen, il prezzo del greggio è salito oltre i 110 dollari il barile e le borse asiatiche, sotto pressione da mesi nel timore che una eventuale recessione negli Stati Uniti possa danneggaire le esportazioni dell’area, sono scese. L’indice di MSCI delle borse asiatiche al di fuori del Giappone hanno perso circa il 3,4%.
L’indice Nikkei della Borsa di Tokyo ha chiuso in calo del 3,3%, accumulando un calo di quasi un terzo del suo valore dalla fine del luglio scorso. In calo anche l’indice di Hong Kong, -4,79%, e quello di Taiwan, sceso del 2,7% a causa delle dimissioni del ministro delle finanze.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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