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Deportazione in Paesi terzi per i richiedenti asilo in Austria: “Europa faccia lo stesso

L'Austria ha deciso di seguire l'esempio britannico e di studiare un piano per la deportazione in Paesi terzi dei richiedenti asilo

Deportazione in Paesi terzi per i richiedenti asilo in Austria: “Europa faccia lo stesso”

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Deportazione in Paesi terzi per i richiedenti asilo in Austria: “Europa faccia lo stesso”

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L'emergenza migranti in Europa è sentita in tutti i Paesi, che ora si muovono per trovare soluzioni valide al contrasto dell'eccessiva presenza di irregolari sul loro territorio. La Germania ha annunciato tramite Olaf Scholz l'intenzione di stringere le maglie sui richiedenti asilo e procedere con le espulsioni mentre l'Austria sembra voler seguire l'esempio del Regno Unito, individuando un Paese terzo in cui inviare i richiedenti asilo, anche se con modalità diverse rispetto a quanto previsto dal governo Sunak.

Il ministro degli Interni austriaco, Gerhard Karner, ha firmato ieri con la controparte britannica, Suella Braverman, un "accordo sulle migrazioni e la sicurezza", un patto per rafforzare la cooperazione sulla questione dei migranti. Al momento, il piano britannico è sospeso in attesa della pronuncia della Corte suprema ma questo non ferma i piani di Sunak e dei suoi ministri, convinti che questo sia il progetto giusto. Una convinzione che avanza anche nel governo austriaco: "La Gran Bretagna ha molta esperienza sul fronte di una futura gestione delle richieste di asilo fuori dall'Europa. E' stato un tema importante del mio incontro con la ministra degli Interni a Vienna perché l'Austria può trarre beneficio da questa esperienza. Continueremo a fare uno sforzo coerente perché la Commissione europea porti avanti e autorizzi tali procedure fuori dall'Europa".

Queste le parole di Kerner dopo l'incontro con l'omologo, nella speranza che dall'Unione europea questo sistema venga approvato e gestito come strumento per agevolare i controlli e la gestione dei richiedenti asilo. Il cancelliere austriaco, Karl Nehammer, lo scorso settembre aveva anticipato la possibilità di trasferire il sistema di gestione delle richieste di asilo in un Paese terzo per garantire che i respinti "non saranno più in grado di nascondersi nell'Unione Europa o presentino contemporaneamente richieste di asilo in diversi Paesi europei". Questo è quello che è accaduto con il tunisino che a ottobre a Bruxelles ha ucciso nel nome di Allah due svedesi: risultavano le sue domande di asilo in Italia, Svezia e Belgio.

Il piano austriaco prevede, al contrario di quello britannico, di accogliere i migranti nel suo Paese nel caso in cui le domande di asilo fossero accettate.

Contrariamente, invece, coloro a cui la richiesta venisse respinta, per i programmi di entrambi i Paesi, sarebbero invece costretti a tornare nel loro Paese di origine.

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