Qatargate

Quando Eva Kaili difendeva il Qatar: "In prima linea per i diritti umani"

Eva Kaili è attualmente indagata con l'accusa di sospetta corruzone. Decaduta l'immunità: nella sua abitazione ritrovati sacchi di denaro.

Quando Eva Kaili difendeva il Qatar: "In prima linea per i diritti umani"

Il vicepresidente dell'Eurocamera al parlamento europeo, Eva Kaili, si trova al momento in stato di fermo a Bruxelles. Nonostante goda dell'immunità parlamentare, sarebbe Kaili è stata colta in flagranza di reato, fattispecie davanti alla quale la tutela politica decade. Il quotidiano belga L'Echo riferisce che nella sua abitazione sarebbero stati ritrovati sacchi di denaro. L'ufficio della Procura a Bruxelles ha detto che verrà deciso domani se le cinque persone fermate ieri nell'ambito di un'inchiesta per sospetta corruzione relativa ai mondiali in Qatar rimarranno detenute o verranno rilasciate. Intanto tornano alla luce le dichiarazioni fatte da Eva Kaili solo poche settimane fa, in cui difendeva il Paese arabo dalle accuse di violare i diritti umani e dei lavoratori.

Era il 21 novembre 2022 e mancavano una manciata di giorni all'avvio dei mondiali di calcio in Qatar. Ancora una volta, Eva Kaili si era presentata davanti al parlamento europeo per un elogio al Paese arabo, che da più parti in Europa è stato messo nel mirino per la violazione dei diritti umani. Fortissime le limitazioni, per esempio, per le donne nel Paese qatariota, dove l'omosessualità è considerata un reato. Tantissimi i morti sul lavoro tra gli operai impiegati nella realizzazione degli impianti e delle strutture. Nonostante questo, da parte di Eva Kaili, socialista, non sono mai arrivate parole di stigma.

"Oggi, la coppa del mondo in Qatar, è la prova di come la diplomazia dello sport riesca a portare alla storica trasformazione un Paese, con riforme che hanno ispirato l'intero mondo arabo", diceva Eva Kaili. Il vicepresidente dell'Eurocamera aggiunse: "Da molto tempo dico che il Qatar è in prima linea per i diritti dei lavoratori, ha abolito la kafala e introdotto un salario minimo, nonostante società, anche europee, si rifiutino di applicare queste leggi".

Kaili ha, quindi, proseguito nel suo elogio al Paese qatariota: "Hanno scelto di seguire una visione e si sono aperti al mondo. Ma qui c'è ancora qualcuno che li discrimina, li bullizza e accusa di corruzione chiunque parli o abbia a che fare con loro". Un attacco ai Paesi europei che fanno affari con il Qatar per la fornitura di gas, come espressamente detto dall'eurodeputata, e alle società europee che hanno le loro sedi o scambiano accordi economici con il Paese arabo.

Un discorso che assume un altro significato alla luce di quanto scoperto in questi ultimi giorni.

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