Expo, corsia preferenziale per le aziende lombarde

Una corsia preferenziale per le aziende lombarde all’Expo. Questo, in estrema sintesi, il contenuto dell’ordine del giorno approvato ieri in Consiglio regionale. Nulla di sorprendente, per una richiesta certamente legittima quanto attesa, anche e soprattutto in considerazione della crisi che ha colpito duramente il tessuto produttivo della Lombardia e di una ripresa economica che ha bisogno di benzina per affermarsi. Nulla di sorprendente, dunque, se non fosse che il documento, di sapore e stampo tipicamente leghista, porti in calce il nome di Enrico Marcora dell’Udc in qualità di primo firmatario. Più nel dettaglio, l’odg - che presenta anche le firme del Pdl (Giorgio Pozzi), Lega Nord (Cesare Parolo) e Pd (Franco Mirabelli) - impegna la giunta regionale a elaborare una proposta di modifica alla normativa europea sugli appalti «che consenta opportuno sostegno alle piccole e medie imprese lombarde, riservando alle stesse - recita il testo proposto dai centristi e approvato dall’aula - una quota importante nella partecipazione agli appalti pubblici, per la realizzazione delle grandi opere collegate all’Esposizione Universale».
Non solo. Il documento si conclude sollecitando «i deputati europei eletti in Lombardia affinchè si facciano latori di tale proposta al Parlamento europeo per conto della nostra Regione». Poche righe. Ma estremamente chiare.
Certo, un ordine del giorno, sotto il profilo concreto, non ha consequenze immediate nè presuppone decisioni attuative da parte del governo lombardo. Ma sotto il profilo politico, è tutt’altra musica. Il messaggio, dunque, è preciso. E non lascia dubbi. Del resto, il mondo imprenditoriale lombardo aspettava come la manna un impegno ancorchè - per ora - di segno politico, dall’organo legislativo della Regione: le aziende, anche e soprattutto quelle del comparto edilizio, delle costruzioni, dell’impiantistica e relativi indotti, hanno avuto il cappio stretto intorno al collo da una crisi che fa fatica a mollare la presa. Quindi, se l’impegno del Pirellone dovesse tradursi in atti concreti, proprio in vista dell’Expo, sarebbe un bel sospiro di sollievo per le nostre aziende. Un sostegno alle piccole e medie imprese che - come evidenzia ancora l’ordine del giorno - deve necessariamente avere «un approccio trasversale e non ideologico». Dunque condiviso, se vuole essere efficace.
Non è tutto. L’ordine del giorno assume ulteriore valenza e valore se si considera che è stato presentato in coda alla discussione di una risoluzione, promossa dal Consiglio regionale e approvata a larghissima maggioranza (favorevoli Pdl, Lega Nord, Pd, Udc e Pensionati, contrari Idv e Sel), sul programma di lavoro della Commissione europea di Bruxelles per il 2011. Un documento - diciamo così - programmatico, che indica alcune linee guida evidenziate dalla Lombardia per l’Europa. Tra i temi toccati, sia pure in forma generica: l’occupazione, il supporto alle imprese, la gestione delle frontiere e del carico di accoglienza, anche (ma non solo) in rapporto alla crisi libica in corso. E ancora: sostegno all’agricoltura, difesa della tipicità e qualità dei prodotti locali; per finire con la lotta alla speculazione finanziaria, alla povertà, nonchè il contrasto alla criminalità.

La risoluzione sarà presentata dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale oggi stesso, nella Sala Pirelli dell’omonimo grattacielo (ore 10.30), alle rappresentanze diplomatiche dell’Unione europea presenti a Milano. In attesa che le rose fioriscano e che agli impegni seguano i fatti.

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