La famiglie delle vittime contro il film sullo «Tzunami»

da Venezia

Alcune famiglie inglesi di vittime dello tsunami del 2004, attaccano Vinyan, l’horror di Fabrice Du Welz con Emmanuelle Béart nel ruolo di una madre che ha perso il figlio in Thailandia durante il maremoto, presentata fuori concorso alla Mostra del cinema di Venezia. Secondo Liz e Alan Jones, che hanno perso la figlia durante lo tsunami «trasformare una tragedia in intrattenimento così presto è stato oltraggioso, inappropriato e di cattivo gusto».
Il film, scrive il sito del quotidiano The Times «ha allarmato alcune famiglie delle vittime e gruppi di supporto. Anche diversi produttori e agenzie di attori avevano simili resistenze e hanno rifiutato di essere coinvolte nel progetto». Per Steve Gill, copresidente della Tsunami Support Uk «nel rievocare i ricordi di questa tragedia bisogna essere estremamente cauti».

A difendere il film, interviene Peter Carlton della Film4, cofinanziatrice di Vinyan: «All’inizio ho pensato che fosse la cosa più di cattivo gusto a cui potessi pensare, ma poi ho capito che era un film provocatorio e importante. Non vogliamo offendere, ma appartiene al fare film guardare in modo nuovo ai fatti».

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