Family Day, pronto il manifesto la Chiesa rilancia la sfida ai Dico

Documento per il corteo di maggio: «Consensi anche tra i laici». Smentiti i veti del Segretario di Stato Bertone

da Roma

«Nessuno mi ha informato di rallentamenti o di veti. Il manifesto per il Family Day è pronto, nelle prossime ore lo discuteremo con tutte le associazioni, continuiamo a lavorare per la manifestazione di maggio...». Paola Soave, vicepresidente del Forum delle Famiglie, assicura che tutto procede come previsto e che si procede nell’organizzazione della grande manifestazione in piazza San Giovanni in Laterano prevista per la metà di maggio. Sabato scorso si erano rincorse voci di uno «stop» che sarebbe stato sancito dal cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato. Ma il porporato ieri, commentando l’indiscrezione, avrebbe detto: «Io di Family Day ne farei anche due».
Che cos’è dunque accaduto? Di certo c’è chi la manifestazione di piazza in favore della famiglia (e, inevitabilmente, contro l’istituzione dei Dico) proprio non la vorrebbe. C’è chi teme strumentalizzazioni e letture troppo politiche per un evento che nella mente degli organizzatori deve avere soprattutto una prospettiva positiva, di aiuto e sostegno alle famiglie, come previsto nell’articolo 31 della Costituzione italiana.
L’idea di una mobilitazione pubblica è stata molto discussa, non solo dalle associazioni del Forum, ma anche ai vertici della Conferenza episcopale italiana e nei sacri palazzi vaticani. La preoccupazione della Santa Sede, ma anche dell’episcopato, è quella di non iscrivere una manifestazione di popolo in favore della famiglia a uno schieramento politico.
In particolare, durante il colloquio avuto con Romano Prodi, il 19 febbraio scorso, in occasione dell’anniversario dei Patti Lateranensi, il cardinale Bertone aveva assicurato al premier che la Chiesa sarebbe stata molto attenta a non farsi invischiare in terreni che non le competono, pur manifestando tutta la preoccupazione per il disegno di legge sui Dico.
L’ipotesi di rinviare la manifestazione era seguita a quell’incontro, ed era stata determinata anche dalle perplessità di alcune delle associazioni cattoliche – quelle tradizionalmente più in sintonia con il centrosinistra – che pur dicendosi d’accordo sui contenuti e sulla contrarietà ai Dico, obiettavano sulla forma, cioè la discesa in piazza, che poteva rischiare di trasformarsi in una protesta troppo politica.
Anche queste difficoltà sembrano però superate: i cinque «saggi» (l’eurodeputato Udc Carlo Casini, il giornalista Mimmo Dalle Foglie, i giuristi Giovanni Giacobbe, presidente del Forum delle famiglie, e Francesco D’Agostino, presidente del Comitato nazionale di bioetica, il presidente dell’Azione Cattolica Luigi Alici) la scorsa settimana hanno preparato il testo del manifesto del Family Day, da sottoporre all’attenzione delle associazioni e dei movimenti cattolici, che sarà discusso oggi e reso noto tra stasera e domani.
Si tratta di un testo semplice, che sulla base della Costituzione chiede politiche in favore della famiglia e ne riconosce il ruolo insostituibile, manifestando preoccupazione per il riconoscimento pubblico delle unioni di fatto.
«Sarà un grande sì alla famiglia – spiega Paola Soave – e alle politiche per la famiglia, che sono la vera priorità per il nostro Paese. Lavoriamo da anni per questo, abbiamo molte proposte, ed è importante sottolineare l’assoluta unità di giudizio su questi temi da parte di tutte le associazioni. Cercheremo consensi anche nel mondo laico, come già era accaduto per il referendum sulla fecondazione assistita».


Per quanto riguarda la data, il 15 maggio si celebra la Giornata internazionale della famiglia stabilita dalle Nazioni Unite. «Ma è un martedì – conclude la vicepresidente del Forum – per questo pensiamo al fine settimana precedente o a quello seguente».

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