La Fanchini apripista d’Italia nella caccia all’oro mondiale

Nemmeno il tempo di arrivare, disfare le valigie, mettere la roba negli armadi, dare un'occhiata alla Val d'Isère sepolta dalla neve, ed è già ora di andare in pista. Sci e scarponi ai piedi, zaini enormi sulla schiena, le piccole sherpa dello sci non si fermano un attimo, da Garmisch il viaggio è stato lunghissimo, il rinvio di 24 ore dell'ultimo superG di coppa del mondo ha scombinato i piani di molte, ma in fondo non c'è niente di nuovo per le sciatrici, abituate fin da bambine a caricare, scaricare, partire, arrivare, sciare, aspettare, guardare il cielo nella speranza che sia azzurro e non grigio o bianco o peggio ancora nero, carico di pioggia. Rara, estinta in questo inverno nevoso come da anni non si ricordava, bello, bellissimo, ma adesso basta, la neve non serve più, adesso serve il sole, oggi cominciano i campionati del mondo della Val d'Isère e ai 2000 metri della località francese il brutto tempo può significare annullamenti a raffica, perché le piste sono esposte, alberi non ce ne sono, pronti via e tutte in albergo sarebbe brutto.
Si comincia con il superG donne, primo capitolo della sfida infinita fra Lindsey Vonn e Maria Riesch, grandi favorite di quattro gare su cinque. Le amicone del circuito da oggi inseguiranno i loro sogni cercando di battersi l'un l'altra ma soprattutto di difendersi dalle rivali, Anja Paerson in primis in superG, discesa e combinata e poi le altre, Zettel, Goergl e Kirchgasser per l'Austria, Suter e Gut per la Svizzera, e poi Poutiainen, Maze... con la certezza che le sorprese saranno numerose, perché un mondiale non è un mondiale se non regala gloria ad almeno un paio di outsiders.
Ci saranno anche le italiane, naturalmente. A cominciare da Nadia Fanchini, subito attesa oggi al grande risultato, per continuare con Denise Karbon, Manuela Moelgg e Nicole Gius, le nostre donne da medaglia nelle discipline tecniche.
Lindsey Vonn, l'indiscussa numero 1 nelle ultime due stagioni, non ha mai vinto un oro mondiale o olimpico, inutile quindi chiederle quale sia il suo obiettivo per i prossimi giorni. Dopo la doppietta di Garmisch è carica come una molla, per lei la stanchezza non esiste, come faccia se lo chiedono in molti. Quanto a Maria Riesch, non solo non ha mai vinto un oro, ma nel suo palmares ricco di successi in coppa del mondo c'è uno zero alla voce medaglie. A meno di sorprese clamorose colmerà la lacuna senza problemi.
Le gare maschili cominceranno invece domani con il superG e lo spettacolo è assicurato sulla pista che a dicembre è stata testata in coppa con una supercombinata e un gigante bellissimi. La Face de Bellevarde, che ospiterà tutte le gare maschili più slalom e gigante femminili, è ripidissima e strettissima e, insomma, difficilissima, il superlativo è d'obbligo, chi segue lo sci da tanti anni ricorderà che all'Olimpiade del 1992, quella di Albertville, le sorprese non mancarono, soprattutto in combinata dove a vincere oro e argento furono due italiani, Polig e Martin, mai saliti su un podio di coppa prima... e dopo quel giorno. Il gigante lo vinse invece il grande favorito Alberto Tomba dopo una sfida epica con Marc Girardelli. Quella fu l'ultima medaglia azzurra in gigante, da anni Blardone e compagni sono fra i migliori del mondo, ma negli appuntamenti che contano non sono mai riusciti a essere protagonisti.

Potrebbe essere finalmente la volta buona, non solo in gigante ma in tutte le gare gli italiani partono con più di un uomo da podio, le condizioni difficili esaltano i nostri che sperano di trovare neve dura. Un'utopia da queste parti.

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