Marco Reguzzoni, deputato e vicesegretario della Lega Lombarda, nonché ex presidente della Provincia di Varese, sta tornando da Malpensa quando lo raggiungiamo telefonicamente. «Abbiamo fatto una manifestazione a favore del settore cargo perché ci sono stati 50 licenziamenti e considerando pure la cassa integrazione ci sono 500 persone che stanno rischiando il posto di lavoro», dice subito.
Onorevole Reguzzoni, quindi vi impegnerete a oltranza per la difesa dello scalo?
«A Roma si sta creando una situazione di monopolio che costringerà tutti i viaggiatori del Nord a passare da Fiumicino».
Il ministro Calderoli intende rimettere in discussione la tratta Roma-Milano se non si troverà uno sbocco positivo.
«Comunque si deve andare verso una situazione di liberalizzazione. Non esiste che Cai possa fare la monopolista. A questo punto, se non si sblocca la situazione, apriamo immediatamente la rotta Roma-Milano, che è la tratta più redditizia del mondo, liberando slot su Linate e su Malpensa. Altrimenti siamo morti. E poi non si possono spendere 700 euro con Cai per fare Milano-Roma e da lì partire per altre destinazioni».
Il Pd del Nord sta seguendo Lega e Pdl nella difesa di Malpensa.
«Il Pd è il responsabile di questa situazione perché ad aprile ha tagliato 900 voli. Il governo Berlusconi ne ha tagliati solo 200. Oggi (ieri; ndr) qualche lavoratore gridava agli esponenti del Pd: Vergognatevi!. Loro hanno ridotto Malpensa a un cadavere e ora si uniscono, tardivamente, alla protesta. Almeno dovrebbero avere il buon gusto di non farsi vedere».
La consistenza numerica, però, aiuta questo tipo di proteste.
«Diciamo di sì. Ma il primo soggetto dal quale aspettiamo una risposta chiara è il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi».
Bossi ha detto che Berlusconi «lè un pù incasà» («è un po incazzato»)...
«Lo farei parlare con i 150 lavoratori che oggi hanno protestato e vediamo chi è più incazzato. Daltronde, è stato lui a vendere Alitalia a Cai».
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