Chester Arthur fu un altro presidente a tempo determinato. Già allora era buona regola (diventata in alcune circostanze obbligo) che il presidente e il suo vice fossero a una certa distanza l'uno dall'altro per poter garantire la continuità in caso di morte del presidente stssso. Ecco, quel 2 luglio del 1881 Arthur era a diverse miglia di distanza dal luogo in cui il presidente James Garfield veniva ferito ed era ancora più lontano quel 19 settembre dello stesso anno in cui il presidente morì. Era a casa sua, a New York. E si trovò comandante in capo così, senza averlo desiderato poi tanto. Senza, soprattutto, avere un vice. Tre anni e mezzo di guida degli Stati Uniti vissuti cercando di realizzare quello che Gardfield aveva in mente. Prima fra tutte la riforma dello spoil system.
Nel resto della sua presidenza, Arthur si dedicò a un'altra serie di riforme molto più importanti di quanto per anni gli sia stato effettivamente riconosciuto. Una di queste fu l'ammodernamento del servizio postale: un Paese così grande come gli Stati Uniti aveva uno dei servizi postali più cari e dispendiosi del mondo. Ecco, Arthur lo razionalizzò, rendendolo più efficace e riducendo il più possibile gli sprechi di denaro. D'altronde una delle sue ossessioni politiche (condivise in futuro da molti altri presidenti) era il contenimento del deficit federale, già all'epoca molto alto.
Ma Arthur non fu solo un presidente ragioniere: a lui, dal punto di vista della politica estera si deve l'espansionismo degli Stati Uniti verso il Sud America. Una specie di Panamericanismo che caratterizzerà diverse amministrazioni negli anni a venire. Arthur era convinto che l'area di interesse per gli Usa fosse l'Occidente e non l'Oriente: da qui un sostanziale disinteresse per l'Europa e invece molte mire sul Pacifico. Il mare, quindi. E nel mare c'è un'altra fondamentale tappa della sua presidenza: con lui l'America riformò di fatto la sua marina. Fece costruire tre grandi navi che la stampa dell'epoca ribattezzò «lo squadrone dell'evoluzione». Erano la prima parte del grande ammodernamento della marina che sarà completato nel corso dei primi decenni del Novecento.
La politica interna, invece, fu per molti versi la parte meno attraente del mandato improvvisato di Arthur: barcamenandosi tra vecchi schiavisti e antischiavisti, il presidente fu però il primo a provare a regolamentare l'immigrazione introducendo un numero chiuso per gli ingressi negli Stati Uniti.
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