da Milano
«Leconomia statunitense crescerà a un ritmo più «moderato» del previsto da qui a fine anno a causa del deciso rallentamento del settore immobiliare». Lo ha detto il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, che opta per la cautela e che ieri, nellaudizione di metà anno di fronte alla Commissione per i servizi finanziari della Camera, ha detto che «linflazione resta il rischio principale per leconomia Usa». Bernanke ha però anche ribadito che nel lungo periodo, le pressioni inflazionistiche «dovrebbero allentarsi».
La crescita economica del paese dovrebbe dunque proseguire, anche se a passo lento, a causa del perdurare della crisi del settore immobiliare. «Nel complesso, leconomia statunitense dovrebbe crescere lentamente nella seconda metà del 2007, per poi rafforzarsi nel 2008 - ha detto Bernanke - e landamento del settore immobiliare potrebbe continuare a pesare sulla crescita economica anche nei trimestri a venire, sebbene sia destinato a migliorare».
Inoltre, mentre le condizioni del mercato dei mutui subprime, (erogati a clienti ad alto rischio di insolvenza a fronte di elevati tassi dinteresse) sono peggiorate «in modo significativo», quelle finanziarie complessive restano «favorevoli alla crescita economica», con le spese dei consumatori e delle aziende che dovrebbero crescere «a passo moderato». Sui mutui, che preoccupano molto Bernanke, la Fed emetterà entro lanno nuove norme per favorire la trasparenza. La Banca centrale ha rivisto comunque al ribasso le previsioni 2007 sulla crescita del prodotto interno lordo, stimato «tra il 2,25 e il 2,5%», mentre lo scorso febbraio laumento era stato previsto tra il 2,75 e il 3 per cento. «Il recente raffreddamento della crescita della produttività, elemento chiave di quella complessiva, fa parte di un andamento ciclico - ha spiegato il presidente - ma sottolinea il rallentamento in corso». Sul versante inflazionistico, Bernanke ha espresso cautela «sui recenti dati positivi sullandamento della componente core», cioè depurata dalla parte più volatile rappresentata dai prezzi dei beni energetici e alimentari, ribadendo che resta il «principale elemento di preoccupazione». La benzina infatti è aumentata anche negli Usa del 30% in un anno. Secondo i dati diffusi dalla Fed, linflazione è in rialzo dell1,9% su base annuale, quindi allinterno della fascia considerata «consigliabile», ovvero tra l1 e il 2 per cento. Secondo Bernanke, linflazione core «dovrebbe attestarsi in lieve ribasso» nel 2008, con valori compresi tra l1,75 e il 2 per cento.
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