«Il federalismo? Un’arma contro gli evasori»

Il ministro Calderoli illustra la sua proposta: «Sindaci primi esattori delle tasse»

da Roma

Il federalismo fiscale quale arma per combattere l’evasione. Roberto Calderoli, ministro per la Semplificazione legislativa, ne è convinto. «Con il mio modello di federalismo fiscale sarà possibile che a pagare le tasse siano veramente tutti e che, quindi, tutti ne pagheranno di meno».
Il ministro parte da una riflessione. La scelta di «non aver differenziato i centri di entrata rispetto a quelli di spesa - sostiene - con l’aggravante dei trasferimenti statali legati alla spesa storica e non ai costi standard, ha determinato non solo un’esplosione della spesa ma anche il venir meno della trasparenza, della responsabilizzazione di chi amministra e del controllo democratico da parte dei cittadini sui propri amministratori, nonché un aumento dell’evasione fiscale».
Al contrario - aggiunge - «con il modello di federalismo fiscale che io ho proposto, e la conseguente autonomia impositiva dei comuni, degli enti locali e delle regioni, tutto questo non potrà più accadere. Non solo perché il popolo potrà controllare il sindaco e gli altri amministratori su come vengono utilizzati i suoi soldi e per il livello di prestazioni che viene offerto, ma anche perché sarà proprio il sindaco, che può ben controllare i cittadini di cui conosce benissimo i livelli di vita, il primo ad essere interessato a fargli pagare il giusto delle tasse».
E l’accelerazione impressa dal governo alla discussione sulla manovra economica (per la prima volta verrà approvata prima dell’estate: domani il voto finale di Montecitorio sul decreto) è orientata proprio a liberare il campo del dibattito politico della ripresa autunnale sulle riforme che Berlusconi ha detto di voler affrontare: federalismo fiscale, giustizia, legge elettorale.
Una volta ottenuto domani il voto di fiducia sulla manovra, si riunirà il Consiglio dei ministri ed esaminerà la legge finanziaria propriamente detta, che verrà poi approvata dopo la pausa estiva. Il testo conterrà l’indicazione del saldo netto da finanziare e le tabelle con le quali vengono indicati i risparmi di spesa contenuti nella manovra. E di fronte ai primi malumori dei diversi ministri sui risparmi di spesa, Fabrizio Cicchitto osserva che la maggioranza dovrebbe «evitare il consueto mercato della legge finanziaria», al netto del recupero di maggiori risorse per la sicurezza.

Il presidente dei deputati del Pdl riconosce che la scelta del governo di ridurre la spesa «è difficilissima, ma è l’unica strada per non aumentare le entrate». Ed il ministro della Difesa Ignazio La Russa, sempre sui tagli, osserva che «non mi piace la gara a difendere il proprio orticello. Le ragioni di Tremonti sono comprensibili».

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