«Federalismo fiscale o Milano si ferma»

Dopo il voltafaccia di giovedì scorso, oggi il Consiglio dei ministri deve decidere sul federalismo fiscale. E dalla Lombardia arriva un grido d’allarme. Da uno studio del professor Federico Biagi (Università di Padova e Sda-Bocconi) per conto della Confindustria lombarda, è emerso come lo scarto tra quanto ogni singolo cittadino dà allo Stato sotto forma di tasse e quanto riceve in termini di servizi sia marcato: meno 4893 euro. Una situazione gravemente penalizzante per la Lombardia, ma non senza rimedio. Basterebbe infatti un federalismo fiscale minimo per ristabilire una condizione meno iniqua. Con un aumento delle entrate di 720 euro per ciascun abitante - una cifra comunque ancora molto distante dai quasi 5mila euro sopracitati - la Lombardia potrebbe contare su 654 milioni di euro di maggiori entrate.

«La Lombardia deve essere regione leader in Europa - spiega Giuseppe Fontana, presidente di Confindustria -. Per esserlo, ha bisogno di più autonomia. Il federalismo fiscale serve per avere più infrastrutture e meno imposte».

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