Il tam-tam, cominciato sul finire di Juventus-Parma, è proseguito sulle strade di Torino: «Tutti a Milano, tutti a Milano, festeggiamo o devastiamo», lo slogan degli ultrà, quegli stessi ultrà che l'altro ieri hanno tirato bombe carta a ripetizione sulle gradinate dellOlimpico. Sui blog sono apparse frasi paradossali, del genere «facciamola pagare cara agli interisti che ci hanno rubato uno scudetto e continuano a vincere grazie a Calciopoli». Loriginale è diverso, basta un po dimmaginazione per arrivarci vicino.
È quindi tangibile il rischio che le frange più violente del tifo bianconero, dopo aver assistito alla partita con il Milan, in programma domenica pomeriggio a San Siro, si riversino nelle strade del centro e cerchino lo scontro con il popolo nerazzurro, in fibrillazione per festeggiare lennesimo scudetto. Ma non pensiate che cambino i comportamenti nel caso il titolo finisca alla Roma. Qualsiasi pretesto verrà buono per menare le mani. Appunto: «... festeggiamo o devastiamo...». Ne sono consapevoli anche i tifosi dellInter. Su un blog uno di questi scrive: «Ci sarà qualche problema di ordine pubblico, non tanto per i milanisti, ma per i gobbi».
Per fortuna cè chi ha ancora del sale in zucca. È il caso di un tifoso juventino che ricorda: «Il vero sconfitto di giornata è il calcio italiano, che alza bandiera bianca costringendo un prefetto a far disputare una partita a porte chiuse e non sa far molto di più che interrompere per pochi minuti partite in cui vengono lanciate pericolose bombe carta».
La Lega Calcio potrebbe persino anticipare la partita a sabato sera. E il ministro Maroni lha confermato: «Ci stiamo pensando: la coincidenza di Milan-Juve, ma anche di Lazio-Udinese con le eventuali feste di interisti o romanisti va considerata con attenzione». Per la gioia di Sky che non vede di buon occhio la contemporaneità delle ultime due giornate di campionato. Comunque vada, sarà una vittoria degli ultrà che comandano il calcio e ne hanno fatto una zona franca. «Il calcio italiano è in mano a questa gente», aveva denunciato Fabio Capello.
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