Anpi e Rifondazione non occuperanno piazza San Babila per impedire la manifestazione della Fiamma tricolore. Non saranno a fianco dei centri sociali, carc e organizzazioni no global che promettono ai milanesi un pomeriggio in stile anni Settanta.
Anpi e Rifondazione si ritrovano infatti davanti «al Sacrario che ricorda i caduti antifascisti di Milano» in Loggia dei Mercanti per dare «una risposta pacifica e democratica alla manifestazione della Fiamma tricolore, che partirà alle 16.30 da Porta Venezia per arrivare in piazza San Babila». Decisione che si interpreta come una presa di distanza da quello che i globetrotter dellautonomia vorrebbero invece organizzare, dalle dodici di oggi, nel centro cittadino ovvero «negare alle destre xenofobe la possibilità di manifestare anche a costo di subire robuste dosi di violenza poliziesca». Preannunci online di estendere «viralmente la nostra rabbia per tutta la città se ci sarà negata piazza San Babila, se i signori dellordine pubblico spalleggeranno i razzisti».
Affermazioni accompagnate dai fermi immagini della violenza no global al G8 di Genova e dal ricordo che «l11 marzo 1972, Milano, a due mesi dalle elezioni, fu centro di unimprovvisa esplosione di furore teppista come allora lo definì la stampa». Ricordo di un pomeriggio dassalto contro un comizio missino in piazza Castello, preludio di una stagione di violenze.
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