Fiat 500L si trasforma in Beats Edition

MilanoNon sorprende vedere, tra i loghi delle istituzioni che hanno patrocinato la «Terza giornata interculturale Bicocca», promossa dal Dipartimento di scienze umane per la formazione «Riccardo Massa» dell'Università di Milano-Bicocca, anche quello di Bmw Group. Comprendendo l'importanza di un dialogo e della creazione di un rapporto tra immigrati e nativi, l'azienda automobilistica bavarese, specchio della società moderna, ha offerto il suo importante contributo per una giornata di riflessioni, di ricerche, di condivisione, attraverso interventi di docenti, sociologi, antropologi e imprenditori sociali che hanno discusso attorno al tema dei luoghi della città e dei movimenti, sia di individui, sia di gruppi di persone.
Del resto, proprio a Monaco, i 12mila dipendenti Bmw giungono da ben 90 Paesi differenti e, pur parlando lingue diverse e con differenti caratteristiche, offrono il loro contributo nella produzione di auto di eccellenza. Il direttore scientifico della «Terza giornata interculturale Bicocca», Mariangela Giusti, docente in pedagogia interculturale, afferma che l'intercultura dovrebbe essere considerata una disciplina, soprattutto in virtù del fatto che, se l'Italia è stata un Paese di emigrazione, ora è una terra dove arrivano immigrati da tutto il mondo. «Il pensiero interculturale è nato negli anni '90 e gli argomenti erano nuovi; se ne parlava poco. Oggi, invece, se ne discute tra persone competenti, ma ciò che accade al di fuori dei luoghi accademici è preoccupante».
Lo spirito della giornata è quello di mettere assieme i saperi: l'università Bicocca è un luogo di ricerca e studio che attraversa i diversi campi della conoscenza. «La giornata che abbiamo organizzato - prosegue Giusti - è un'occasione di interdisciplina durante la quale ci si interroga sul tema dell'identità attraverso differenti approcci, come quello antropologico, sociologico o linguistico».
Senza dubbio, il convegno è un'occasione per dimostrare la collaborazione tra soggetti che, attraverso la cultura e le sperimentazioni sociologiche, ambiscono a costruire una società sostenuta da una coesione umana, pacifica e pronta al dialogo.

Come afferma Bill Mc Andrews, vicepresidente Communications Strategy Corporate and Market Communications di Bmw Group, «siamo convinti che il dialogo interculturale promuova lo sviluppo economico e che rappresenti un aspetto positivo, sia per le aziende, sia per la società e gli individui. Come azienda che opera globalmente, Bmw Group si assume la responsabilità di promuovere questo dialogo interculturale e la diversità, anche perché questo rappresenta la base del nostro successo».

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