Paolo Giovanelli
da Milano
Alla Fiat Mirafiori torna, un po a sorpresa, lo straordinario: la direzione del gruppo torinese ha informato infatti i sindacati della necessità di ricorrere a turni produttivi al sabato e alla domenica nei mesi di giugno e luglio per far fronte alle richieste del mercato. Nei giorni normali, sui tre turni si producono circa mille auto. Le linee interessate sono quelle di Punto, Idea, Musa, Grande Punto e Multipla. Ieri lo straordinario ha riguardato il primo turno per tutti e cinque i modelli (1.600 addetti in totale), oggi il terzo turno per i modelli Punto, Idea e Musa. Si replica, con variazioni sui modelli prodotti, nei prossimi fine settimana. La cosa forse più interessante è che il modello più «replicato» è la «vecchia» Punto, che evidentemente non ha ancora intenzione di andare in pensione. L'azienda ha anche dato la disponibilità a richiamare dalla cassa integrazione il personale operaio di altri settori (enti centrali Fiat Auto e Fiat Powertrain) che sia disponibile a effettuare attività di produzione in linea a Mirafiori Carrozzeria. La società offre cioè la possibilità agli addetti più specializzati di tornare a lavorare, con lo stipendio che corrisponde alle loro competenze, ma con mansioni meno elevate.
E qui saltano fuori due elementi, tuttaltro che trascurabili. Primo: fino a non molti mesi fa tutti davano lo stabilimento di Mirafiori per spacciato. Chi avesse scommesso su un rilancio avrebbe spuntato un tranquillo cento a uno. Peccato non averlo fatto. Mirafiori, comunque, torna a girare a pieno ritmo: la scommessa lha vinta il management Fiat.
Secondo: tanto per cambiare il sindacato si divide. E la divisione arriva dalla Fiom: «Un segnale pessimo dal punto di vista sindacale. Quando le cose vanno male, la Fiat chiede sacrifici ai lavoratori. Quando, invece, vanno bene si fa i cavoli suoi. È stupefacente che chieda straordinari con la vertenza per il contratto integrativo ancora aperta» ha commentato il segretario nazionale Giorgio Cremaschi.
Alla Fiat Mirafiori ritorna lo straordinario
Protesta la Fiom, respiro di sollievo di Fim e Uil. Soddisfatto il ministro Damiano
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