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«La Fiera di Milano alla conquista dell’Asia»

Le voci su una possibile sostituzione continuano, ma i risultati sono dalla sua parte

Sabrina Cottone

È seduto su una delle poltrone più ambite e molti vorrebbero sfilargliela. I rumors sulla sostituzione di Piergiacomo Ferrari continuano, ma l’amministratore delegato di Fiera Milano va avanti con progetti e alleanze. Il nero su bianco è dalla sua, il 2005-2006 è stato un vero e proprio boom. Lui guarda al futuro: «È importante creare un polo europeo forte in grado di competere con Paesi come Cina, India, Brasile e Russia che stanno facendo enormi passi avanti. Lo scenario che ci aspettiamo a breve è che in tutta Europa rimangano tre o quattro fiere, tra le quali Milano» dice, anche grazie al ruolo di presidente delle grandi fiere europee riunite in Emeca (l’European Major Exhibition Centres Association).
La Fiera di Milano ha stretto un’alleanza con Hannover. Sarà sufficiente per penetrare i mercati extra-europei?
«Milano e Hannover sono le due più grandi fiere del mondo e l’accordo grazie al quale siamo entrati al cinquanta per cento in Cina ci consentirà di presidiare quelle aree. Il nostro obiettivo è di portare il maggior numero di espositori a Milano e di acquistare nuove manifestazioni fieristiche: in Brasile stiamo trattando per arredamento, mobili e scarpe, in Russia per i mezzi di trasporto».
È possibile sfruttare il vantaggio storico dell’Europa sull’Asia?
«C’è grande competizione anche tra di loro per occupare i nuovi spazi. Tra Pechino e Shanghai ci sono 18 fiere! Noi abbiamo appena firmato un contratto da 4,5 milioni di euro con la Corea del Nord, che vuole costruire un’altra grande fiera alle porte di Seul e che ha chiesto la nostra assistenza tecnica. E siamo in trattative per altri due milioni e mezzo legati all’utilizzo del marchio Fiera Milano».
Milano punta all’Expo 2015. Qualche rischio per la Fiera?
«La Fiera avrà un ruolo centrale. Saranno costruite nuove aree intorno a Rho-Pero e l’attuale Fiera sarà utilizzata solo in parte, così da consentire il regolare svolgimento delle manifestazioni fieristiche».
Nell’era di Internet gli spazi espositivi hanno futuro?
«Noi abbiamo creato una società di servizi Internet proprio per rafforzare le fiere fisiche, che abbiamo arricchito di mostre e convegni. Le fiere oggi non sono solo un’esposizione di prodotti, ma possibilità di fare il punto su quel che offre il settore e una straordinaria opportunità di comunicazione, soprattutto per piccole e medie imprese».
Si parla di ridurre a quattro il numero di controllate della Fiera. È un obiettivo realistico?
«È un obiettivo che non conosco e non mi trova d’accordo. Noi puntiamo a semplificare e razionalizzare, ma senza compromettere l’efficienza».


Le voci che arrivano dai palazzi della politica fanno pensare a una sua sostituzione. Si sente in bilico?
«Se decideranno sui fatti sono tranquillo, se agiranno sulla base di altri criteri lo sono meno. In ogni caso rimango sereno perché la vita apre tante nuove possibilità...».

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