Filippine «Decapiteremo uno degli ostaggi»

Cresce la tensione per la sorte dei tre operatori della Croce Rossa Internazionale, tra cui l’italiano Eugenio Vagni, rapiti oltre due mesi fa nelle Filippine. Il leader del gruppo di ribelli islamici che tiene prigionieri i tre funzionari - oltre Vagni sono nelle mani dei sequestratori la filippina Jean Mary Lacaba e lo svizzero Andreas Notter - ha minacciato ieri di decapitare uno dei rapiti nel caso proseguissero i raid delle forze di polizia locali. Nei giorni scorsi il gruppo islamico che fa capo ad Abu Sayyaf ha avuto infatti una serie di scontri a fuoco con i militari dell’esercito filippino, nei quali sono rimasti uccisi alcuni ribelli.

«Se continuano ad avvicinarsi e provocano altri scontri, decapiterò uno dei tre ostaggi della Croce Rossa», ha detto in un’intervista Albader Parad, capo del gruppo fedele a Abu Sayyaf. I tre operatori della Croce Rossa al momento sono comunque in buone condizioni, anche se provati dalla lunga prigionia. A confermarlo, è stato ieri il capo della Croce rossa delle Filippine, Richard Gordon.

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