Finiani, delusi e locali: La mappa lombarda delle divisioni nel Pdl

Tutti i ribelli, dal focolaio varesino agli scissionisti milanesi. I sondaggi bocciano Fli: in città se va bene conta come Grillo

Finiani, delusi e locali: 
La mappa lombarda 
delle divisioni nel Pdl

Dei finiani si sapeva. Ma ci sono anche quelli di Autono­mia comasca, l’Unione italia­na, l’ex sindaco Gabriele Alber­tini e gli assessori delusi Tizia­na Maiolo e Vittorio Sgarbi, l’eurodelusa dal Pdl Cristana Muscardini e l’ex radicale Be­nedetto Della Vedova, gli «epu­rati » a Varese e i fuggiaschi sul Lago di Como. Le liste civiche e quelli sempre a caccia di una poltrona. Oltre a chi nel Popo­lo della libertà non ci riesce proprio più a stare. Col risulta­to che anche in Lombardia, ter­re fertile per il centrodestra no­nostante la colonizzazione le­ghista, le viscere del partito so­no in movimento. Fughe, scis­sioni, semplici tentazioni. A partire, ovviamente, da Futu­ro e libertà che qui assicura di avere il record di adesioni con 150 circoli e 2.500 iscritti. In at­tes­a di Gianfranco Fini che arri­verà il 25 ottobre per lanciare il guanto di sfida al suo ex colon­nello Ignazio La Russa. Una vi­ta insieme, un futuro da sepa­rati. A disegnar la mappa del dis­senso nel Pdl sembra che gli epicentri del sisma, almeno al momento, siano Varese e Co­mo. Terra di conquista per i fi­niani ancor più che Milano. A Varese ad andarsene è addirit­tura il vice coordinatore Luca Ferrazzi (ex assessore regiona­le all’Agricoltura nella giunta Formigoni) che dopo la gita a Mirabello ufficializza l’uscita. «Avevamo il grande sogno di un partito degli italiani - accu­sa - , ci siamo ritrovati con un sultanato. Ora siamo pronti per una nuova avventura». E racconta che in 9 dei 12 ex An che facevano parte della dire­zione provinciale del Pdl han­no lasciato il partito. E che a se­guirlo sono già 11 dei 16 presi­denti dei circoli ex An. E poi 43 amministratori (su 68 ex An) che hanno fondato 28 nuovi circoli e raccolto già 800 iscrit­ti. «Ma altri stanno arrivando. Non solo ex An, ma anche di Forza Italia e liste civiche del teritorio». Il presidente di Ge­nerazione Italia sarà Piero Pel­licini ( «Il contrasto nasce da al­cuni temi: la questione mora­le, la subordinazione alla Lega e l’idea di federalismo,l’immi­grazione ».)Di certo c’è la costi­t­uzione di un gruppo Fli in Pro­vincia a cui hanno aderito i consiglieri Marco Colombo, Paolo Enrico e Domenico Mar­chetta insieme agli assessori Giuseppe Martignoni e An­drea Pellici che è anche sinda­co di Luino. Poi l’assessore al Commercio di Varese Salvato­re Giordano, colomba finiana. «Il nostro - ha detto Laura Ca­ruso - è un grido di libertà». Giuseppe D’Acquaro ex diri­gente di Azione giovani molto spigliato che non aveva aderi­to al Pdl e Massimiliano Politi, un altro giovane che ha aderi­to alla Giovane Italia. Cifre pre­occupanti, tanto che a Varese è subito corso il coordinatore nazionale Ignazio La Russa a cercar di sistemar le cose. A Como a parlare son le ci­fre. Con il Pdl che in Provincia perde 6 consiglieri e 3 assesso­ri pronti a fondare Autonomia comasca con l’onorevole Gian­carlo Galli a far da capogruppo e l’assessore Ivano Polledrotti capodelegazione in giunta. «Sono già 150 - assicurano - gli amministratori pronti a seguir­ci ». Dicono in polemica con il coordinatore locale, l’ex An e senatore Alessio Butti. Ma qualcuno minimizza spiegan­do che dei 6 scissionisti ben 4 non sono mai stati del Pdl. «So­no stupito - reagisce il consi­gliere regionale Giorgio Pozzi - Butti ha lavorato bene. Non capisco. Mi sembrano fiabe, fantasie. O pretesti di chi va in cerca soltanto di poltrone». La libertà di dissenso? «Io penso che si possa discutere. Che le lotte si facciano all’interno del partito. Chi lo fa da fuori crea solo sospetti». E ora? «I vertici del partito devono chiarire al più presto». Solo focolai a Monza dove però Elena Centemero, il nuo­vo coordinatore, non sembra doversi preoccupare. Anche se i consiglieri comunali Anna Mancuso (ex Udc, poi Fi e tra i fondatori dei Circoli della li­bertà di Michela Vittoria Bram­billa) e Marco Monguzzi (che è pure consigliere provincia­le) hanno dato vita alla Genera­zione Italia della Brianza.

A Milano dopo l’assessore Giampaolo Landi Di Chiaven­na, si attende la decisione del presidente del consiglio comu­nale Manfredi Palmeri e forse anche quella del ciellino ed ex maoista di Servire il popolo Al­do Brandirali. E magari Gabrie­le Albertini con un colpo di sce­na.

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