Finisce il sogno della Vaidisova bimba prodigio

Per esorcizzare la paura le signore nell’Epoca Romantica si rifugiavano nei pallonetti. Tremebonde donnine con la racchetta si aggrappavano alla palla come alla vita. Alle bambine dell’Era Moderna insegnano che nel tennis soltanto picchiando ci si libera dal terrore. Però nel tennis giocare senza intelligenza equivale a un suicidio. Ieri Nicole Vaidisova si è buttata nelle braccia del Diavolo regalando un orrendo finale a una bella favola. La 17enne bambina prodigio contro Svetlana Kuznetsova ha vinto il primo set per 7-5 e conduceva 5-3, quando è andata fuori giri. «Picchia quando il cuore batte forte», le avevano insegnato da Bollettieri. Lei ha smesso di pensare e, come una pazza ha spinto, gettando alle ortiche la semifinale del Roland Garros, cedendo per 6-7, 2-6.
La Kuznetsova sabato incontrerà Justine Henin, che è ormai a un passo dalla riconquista del titolo. Justine è l’esempio di come si possano coniugare due Epoche. Il suo gioco è il perfetto equilibrio tra intelligenza e modernità.

Ieri ha dovuto affrontare per la 20ª volta in carriera Kim Clijsters, sua rivale e amica. La gente si aspettava una lunga guerra tennistica. Il risultato è arrivato con una soluzione semplice: 6-3, 6-2.
Oggi, a partire dalle 13, le semifinali maschili: Nadal-Ljubicic, Federer-Nalbandian.

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