Pietro Balducci
da Milano
I magistrati lo vorrebbero in galera. Lui è disposto ad andarci, pur proclamandosi innocente. Il Parlamento nega lautorizzazione allarresto. Lui insiste a chiedere le manette. Quasi un dramma da teatro dellassurdo.
Lui è Raffaele Fitto, ex governatore della Puglia e attuale parlamentare di Forza Italia. I magistrati sono quelli della Procura di Bari, che il 20 giugno scorso hanno chiesto lautorizzazione agli arresti domiciliari di Fitto. Motivo: una presunta tangente da 500mila euro in cambio di un appalto da 198 milioni di euro nel settore della sanità pugliese. La richiesta di arresto viene inviata alla giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera, la quale riceve, poco prima di riunirsi, anche una lettera di Fitto in cui è scritto: «Dopo unanalisi lunga, sofferta e travagliata, ho assunto una decisione non revocabile. Chiedo che la Giunta conceda lautorizzazione allesecuzione della misura cautelare nei miei confronti. Spiegherò in aula le ragioni che mi hanno spinto a tale scelta».
Ieri mattina la giunta decide, allunanimità, quindi anche con i voti dei membri del centrosinistra, la non autorizzazione a procedere: niente arresto. Fitto, coerente con le decisioni prese, ringrazia e torna alla carica. «Prendo atto che la giunta per le autorizzazioni a procedere ha respinto allunanimità la richiesta di arresti domiciliari», ma «ribadisco lirrevocabilità della mia decisione. Pertanto, la settimana prossima, quando la questione che mi riguarda sarà allordine del giorno dellaula di Montecitorio, chiederò formalmente allassemblea di concedere lautorizzazione allesecuzione della misura cautelare personale nei miei confronti».
Appuntamento alla settimana prossima, dunque, per vedere se la Camera dei deputati accontenterà Fitto e, con lui, la Procura di Bari. Ma sarà difficile, tenendo conto che la Camera in 61 anni ha concesso lautorizzazione allarresto solo quattro volte. «Apprezziamo la disponibilità dellonorevole Fitto a rinunciare allimmunità, ma va detto che le decisioni della Giunta in materia, così come quelle dellAula, non sono legate alla volontà e ai desiderata del singolo parlamentare» ha spiegato Antonio Leone, vicepresidente vicario del gruppo di Forza Italia alla Camera e membro della giunta per le autorizzazioni a procedere. «Il gesto dellonorevole Fitto ha un valore politico e morale che tutti, maggioranza e opposizione, hanno potuto verificare e apprezzare», hanno commentato Sandro Bondi e Fabrizio Cicchitto, coordinatore e vicecoordinatore di Forza Italia. E il centrosinistra concorda: «Come maggioranza abbiamo espresso un convinto diniego alla richiesta di arresto del deputato Fitto per levidente carenza dei presupposti» ha commentato Pierluigi Mantini, deputato della Margherita.
Fitto è stato accusato dalla Procura di Bari di falso, concorso in corruzione e finanziamento illecito ai partiti nellambito dellinchiesta sullaffidamento al gruppo Tosinvest-San Raffaele di Roma di undici residenze sanitarie assistite. Secondo la Procura barese, il gruppo Tosinvest pagò una tangente da 500mila euro al movimento politico creato da Fitto in occasione delle regionali dellaprile 2005 per ottenere lappalto da 198 milioni di euro.
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