Le «folgorazioni» di Paris per resistere alla galera

da Milano

Di lei si è parlato ogni giorno degli ultimi anni per le trovate pubblicitarie e le apparizioni continue in ogni occasione del jet-set mondiale, al punto di essersi guadagnata la definizione, in assenza di altre che ne identifichino un qualsiasi talento, di persona «famosa per il fatto di essere famosa». Chi se non Paris Hilton, la bionda ereditiera ventiseienne di cui nessuno riesce a fare a meno di parlare, neppure la stampa americana che alcuni mesi fa si censurò per una settimana nel tentativo di evitare ogni notizia su di lei?
Stavolta il team di esperti che certamente pianifica ogni suo gesto è andato oltre le ultimissime boutade, la petizione su MySpace per evitare di scontare la condanna a poche settimane di carcere per una violazione del codice della strada, con la motivazione che «il pubblico ha bisogno di me», seguita all’appello al Governatore della California Arnold Schwarzenegger perché le concedesse la «grazia». Negli ultimi giorni Paris, abbigliata sobriamente e con lo sguardo ispirato, si è fatta fotografare in quel di Los Angeles prima con una copia della Bibbia e un manuale di autostima fra le mani, oltre che all’uscita da diverse visite in chiesa, per poi varcare il giorno successivo la soglia del negozio buddhista Bodhi Tree di Hollywood. Peraltro dando prova di essere lettrice avida e veloce, oltre a mostrare tutta la sua buona volontà di coltivare adeguatamente lo spirito.
Ora, che la ragazza sia diventata quasi grottesca nella caricatura di se stessa e dello stereotipo di celebrità del ventunesimo secolo che incarna alla perfezione, non è una novità. Quello che forse finora non aveva ancora fatto, preferendo recitare sempre e comunque la parte della cattiva ragazza, eccessiva, insolente e sopra le righe, era stato sposare una causa nobile o sbandierare il proprio impegno a favore delle popolazioni colpite dalle guerre, o degli animali, o dei bambini africani. E noi l’amavamo per questo, perché non faceva finta di aver dimenticato qualsiasi altro pensiero da giovane donna ricca e fortunata per occuparsi degli altri - leggi Angelina Jolie, Bono, Madonna, soltanto per citare i vip più noti a livello mondiale - e perché quindi finora aveva evitato di esibirsi dalla parte dei buoni - o finti buoni, poco importa. Per fortuna Paris da vera diva non fa nulla che non sia per sé, e sarà capace di passeggiare su tacchi altissimi per Rodeo Drive con il Corano, la Torah e I Dialoghi di Confucio allo scopo di raggiungere il suo obiettivo.

Salvo fra qualche giorno riprendere a guidare alticcia e andare ai party, senza per fortuna gridare alla sua scoperta della religione, e guardandosi bene dall’indottrinare chicchessia sulla quantità di vaccini necessari in Liberia o sul debito dei Paesi del terzo mondo. E soprattutto continuando con le sue gesta, come sostiene, a «donare speranza ai giovani degli Stati Uniti e di tutto il mondo».

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