Marcello Chirico
Il confronto tra maggioranza e opposizione ci sarà, dopo però lelezione odierna del nuovo presidente del consiglio regionale. Che, come anticipato nei giorni scorsi, sarà il leghista Ettore Albertoni, al cui posto in giunta subentrerà il capogruppo del Carroccio Massimo Zanello.
A promettere questa apertura al dialogo è in prima persona il governatore lombardo Roberto Formigoni, oggi sicuramente presente in aula dopo la due giorni romana per gli incontri col premier Prodi e il capo dello stato, Napolitano. Impegni che hanno rivoluzionato lagenda consigliare, facendo slittare di 2 giorni la riunione del parlamentino lombardo originariamente fissata per il 4 luglio. Un cambio di programma non gradito dallUnione, che oggi metterà in atto una qualche forma di protesta anche per il rifiuto della Cdl di avviare un confronto pure sul nome del successore di Fontana alla presidenza. É possibile che i lavori dellassemblea inizino in ritardo, data lintenzione del centrosinistra di riunirsi prima della seduta per decidere se astenersi o votare un proprio candidato alla presidenza.
Nonostante queste premesse, Formigoni ieri ha aperto al dialogo. «Se ci sarà da parte del centrosinistra la volontà di confrontarsi - ha dichiarato il governatore -, per lo meno con quelle forze politiche che lo vorranno, si potrà far partire la commissione Statuto decidendo insieme rappresentanze e responsabilità». Piccolo passo indietro: in avvio di legislatura, lUnione aveva chiesto la presidenza di questa Commissione, i cui lavori sono bloccati da anni. Lauspicio di Formigoni è adesso quello di poter finalmente riuscire a scrivere un testo «largamente condiviso. Uno Statuto snello, trasparente, che aiuti la Lombardia ad essere più moderna e più forte, e ad andare verso un federalismo autentico allinterno del cammino dellItalia verso il federalismo». Un cammino che ricomincerà proprio dalla Lombardia, dove le intenzioni del neo presidente del consiglio Albertoni sono quelle di redigere uno Statuto regionale che faccia largo uso di quei poteri amministrativi devoluti, nel 2001, dallo Stato alle Regioni attraverso la riforma del Titolo Quinto della Costituzione. Una riforma realizzata dallallora Governo di centrosinistra e assai contestata dalla Cdl ma che, adesso, potrebbe tornare utile se sfruttata al meglio. Proprio per questo il Carroccio ha voluto un giurista come Albertoni a capo dellassise lombarda, uno che sappia come meglio utilizzare quei poteri regionali consentiti dalla Costituzione. «Ora si aprirà infatti una nuova stagione di riforme - ha confermato ieri Formigoni - e in Lombardia, mi pare, la gran parte delle forze politiche condividono questa necessità».
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