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"Il" Fornero contro "la" Belen: "Sono offesa per queste donne in tv"

Il ministro si indigna per certi programmi "che sarebbe meglio evitare". La verità è che lei non dovrebbe occuparsi delle "farfalline" al Festival. Ecco il segreto di Belen: il C-string

"Il" Fornero contro "la" Belen: "Sono offesa  per queste donne in tv"

Belén sembrava smarrita come un portafoglio in un cespuglio quando, mercoledì sul palco dell’Ariston, il vestito le si è «inavvertitamente» aperto su un fianco e ha lasciato (intra)vedere la farfallina tatuata sull’inguine. Dev’essere stato forse per questo rimando d’immagine che dell’argentina, e della kermesse canora e della tv tutta, ha deciso di occuparsi addirittura il ministro del Lavoro, Elsa-Fornero-non-chiamatemi-«la»-Fornero.

Ben inteso, Elsa-Fornero-non-chiamatemi-«la»-Fornero, non ha visto la generosa discesa della dea che ha fatto rinculare il pubblico a casa perché lei, il ministro, la televisione non la vede da ormai tre mesi e anche mercoledì, mentre andava in onda il Festival, stava lavorando. Però ieri, partecipando a un convegno, ironia della sorte intitolato «Valore D», il Fornero (per accontentarla), ha espresso ciò che pensa di certi programmi e dell’utilizzo che fanno della donna: «Qualche volta mi sono sentita offesa per come viene trattata la donna in tv. La cosa migliore è cambiare canale o spegnere del tutto, ché è più salutare».

Belén in effetti, salutare non è. Lei gli uomini li fa ammalare, perché sa bene come sono: bisogna riempirgli gli occhi. E l’altra sera, come scrivono su Twitter, ha pensato bene di ricordare all’Italia «che Passera non è solo un ministro». Un pezzetto di stoffa spostato ad arte e per quarantotto ore, sui giornali, in radio, nei bar, nelle case, non ci si è attorcigliati attorno ad altro dilemma: «Ma Belén, le mutande, le aveva o non le aveva?». A nulla è servita la sua rassicurazione in diretta, la gente ha preferito non snebbiare il mistero e continuare ad occuparsi dell’intimo-non intimo della Rodriguez.

Ora, non stupisce tanto che la farfallina di Belén rompa gli argini della diga morale «del» Fornero. Non stupisce che «il» Fornero auspichi un Loden per Belén, come non stupisce che Belén, ben messa dappertutto, usi il suo essere ben messa dappertutto (che è poi il motivo per cui la Rai, cioè il servizio pubblico, la ingaggia). Questa surreale polemica dà un pizzicore che altro non è se non la verità che protesta. Ci sono donne che come patrimonio hanno splendide rughe piene di tutto, solchi scavati da stoico buon senso, e donne che come patrimonio hanno agili, impertinenti farfalline. E semplicemente non ha senso che questa donne si incontrino, tutto qui. Il fatto che il ministro del Lavoro si occupi di Sanremo, quando c’è già tanta gente (compreso chi scrive) obbligata a occuparsene, a torto o a ragione, è qualcosa che sposta il senso. Il fatto che «il» Fornero usi il termine «offesa» con disperazione di causa, nell’inutile tentativo di convertire le Belén e tutte quelle come lei (ce ne fossero...), è una cosa che non dovrebbe andare in scena, peggio di quando si è rotta nel pianto solidale. Così come non ha senso che qualcuno rinfacci a Belén di combattere con le armi che ha.

«Il» Fornero faccia «il» Fornero che Belén è contentissima di fare la Belén, perché a parità di scolli e di spacchi, non c’è parità con le altre. Con le non certo più coperte Elisabetta Canalis e Ivana Mrazova. Entra lei e tutti iniziano a sudare come pietanze al vapore. Non c’è gara in questa gara e lo si sa già da un anno. Belén ha dentro i boleri. Per questo, forse, c’è sempre una gabbia che parte alla ricerca di una farfallina. Solo che la storia e le competenze, e la tecnica «del» Fornero sarebbero degne di miglior causa, macché migliori, di altre cause. Certe misericordie sono implacabili e non richieste. Belén non mette il naso nel modo di essere donna della Fornero, la Fornero non metta il naso nel modo di essere femmina di Belén. Non c’è bisogno di invadere i campi togliendosi dignità a vicenda. Perché di dignità ne hanno entrambe quando restano al posto loro, nei propri panni.

«La» Belén e «la» Fornero, dai. Ce lo conceda, ma soprattutto se lo conceda, ministro. Che così, magari, riaccende anche la tv.

E magari, stavolta, nemmeno si offende.

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