Forza Italia riparte dalla città

Forza Italia riparte dalla città

C’è una data all’orizzonte di Forza Italia a Genova. È quella del 13 ottobre. Un sabato intero, fino a sera, per celebrare il congresso cittadino che era in programma per martedì e che è stato rinviato. La proposta arriva da Roberto Cassinelli, coordinatore metropolitano azzurro, che suggerisce al «regionale» Michele Scandroglio la data che potrebbe andare bene per tanti motivi.
Cassinelli, cosa avete in programma?
«Senz’alto l’occasione per un ampio confronto e la massima partecipazione dgli oltre duemila iscritti cittadini. Parleremo della città, dei suoi problemi, del ruolo dell’opposizione, e di quello della maggioranza in quei Municipi che siamo stati chiamati a governare».
Tutto in un giorno?
«Un giorno, fino a tarda sera, per votare, ma gli appuntamenti non si esauriscono nell’urna. Ci sarà la convocazione degli stati generali genovesi del partito».
Quando e come?
«Ai primi di settembre, probabilmente. Inviteremo tutti gli eletti genovesi dal parlamento a ogni singolo Municipio. Sarà l’occasione per un ampio dibattito precongressuale. Ma non sarà l’unico appuntamento».
Cosa bolle in pentola?
«Abbiamo ipotizzato due eventi, uno prima e uno dopo il congresso. Il 24 settembre vorremmo fare un incontro con i cittadini sul tema della cultura, invitando tutti gli eletti, ma anche esponenti importanti del partito non liguri. E dopo il congresso, il 22 ottobre, ripeteremo il confronto sui temi del sociale e del volontariato».
Scusi, ma il congresso cosa c’entra?
«Il congresso è un appuntamento importante, ma il partito ha a cuore i veri problemi della gente. Deve ripartire, subito dopo l’estate, con una sua proposta politica forte, dimostrare di saper fare bene il ruolo di opposizione, anche con spirito costruttivo, per proporsi come vera alternativa di maggioranza».
A proposito, ci sono polemiche per come è stato votato Enrico Musso a presidente della commissione Bilancio in Comune.
«All’unanimità, votato anche dalla maggioranza, mentre l’accordo era che la maggioranza votasse i “suoi” presidenti con l’astensione della minoranza e viceversa. Musso ha invece ottenuto anche i voti del centrosinistra e ha votato gli altri presidenti. Prendiamo atto di questa scelta, anche se non ne comprendiamo il contenuto».
Raffaella Della Bianca, capogruppo azzurro, ha criticato Musso.
«Lui ha scelto di votare i presidenti proposti dalla maggioranza ma non ha motivato questa scelta, ha solo votato, quindi non possiamo capire cosa lo abbia spinto ad agire. Crediamo nel ruolo fondamentale della maggioranza ma anche in quello altrettanto fondamentale dell’opposizione».
Però finora il consiglio comunale si è già mosso d’amore e d’accordo. Ad esempio per silurare Fulvio Cerofolini come difensore civico Forza Italia ha votato con la sinistra.


«Quello del difensore civico è un ruolo di garanzia, che deve essere super partes, non politico. È cosa ben diversa dalla nomina, più politica, di un presidente di commissione. Evidentemente per il caso Cerofolini c’è stata una convergenza sulla necessità di trovare un garante di tutti i cittadini».

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