«Ma le forze dell’ordine dov’erano?»

Giovanni Terzi, assessore ai Giovani, al rave legale sponsorizzato dal Comune si spaccia marijuana, ecstasy e anfetamine...
«Palazzo Marino non “sponsorizza“ rave bensì concerti e, nel caso, quello al Parco Lambro aveva anche il patrocinio della Regione».
Comunque, si spacciava e pure pesante: lo conferma la cronaca e lo testimoniano le fotografie della serata.
«Ma i vigili? E la polizia?».
Niente ghisa e due auto della polizia all’esterno di Parco Lambro.
«Resto senza parole. Impensabile lasciare sguarnito un evento di questa portata, con giovani sbarcati da tutt’Europa. Un concerto che, come troppo spesso accade, diventa triste occasione di spaccio. E sull’assenza della nostra polizia municipale credo che il vicesindaco Riccardo De Corato che ha la delega alla Sicurezza debba dare una risposta».
Questione, diciamo, tutt’interna all’amministrazione. Per i milanesi resta però il problema droga e la richiesta di un impegno senza equivoci.
«Tolleranza zero: questo è l’impegno in una città dove, secondo l’Asl, nell’acqua si ritrova la più alta percentuale di cocaina e dove il consumo di cannabis è il più alto d’Italia».
Assessore, vuole tradurre l’impegno in atti concreti?
«Reclamiamo una legge nazionale più severa: non c’è differenza tra i consumatori. Se è vero che non tutti quelli che si fanno uno spinello diventano cocainomani, è vero che tutti quelli che tirano di coca hanno fatto almeno uno spinello».


Equazione che fa a pugni con i pasdaran della legalizzazione...
«Legalizzazione? Non scherziamo. C’è solo il pugno duro per chi si droga e per chi spaccia. E, giusto per capirci, non c’è pietà per il consumatore».

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