Un uomo decapitato, seduto su una sedia altissima, che gli fa ciondolare i piedi nel vuoto. Unimmagine di smisurata ambizione e di nanismo psico-fisico, quella scelta dallagenzia inglese Creative Partnership, per raffigurare Nicolas Sarkozy sul manifesto del film La conquête (La conquista), thriller politico di Xavier Durringer, atteso al festival di Cannes il 18 maggio, fuori concorso. Uno scherzetto del genere a François Mitterrand i francesi non lo avrebbero fatto e, comunque, per parlare dellamato Président, hanno atteso che morisse. Stavolta, invece, la polemica monta su più fronti. Molto rumore per nulla: Sarkò ha visto il film in visione privata e, se prima coltivava una certa smania di sfilare sulla Croisette, ora i consiglieri glielhanno fatta passare.
Tutto qui? Cè dellaltro: è la seconda volta, in Europa, che un presidente in carica viene messo sul grande schermo e non in bella copia. Dopo Silvio forever, docufilm di Roberto Faenza su Silvio Berlusconi e dagli incassi men che modesti, ecco questo «festival dei sosia» (così Libération, data la somiglianza degli attori con i loro alter-ego politici). Negli Usa, è vero, si registra il precedente di W, provocatorio biopic di Oliver Stone su George W. Bush, dipinto come ubriacone succube del padre, quando sedeva ancora alla Casa Bianca. Ma sulla scena europea, abituata a veder raffigurati Giulio Andreotti (Il Divo),una volta uscito dallagone politico, o la regina Elisabetta (The Queen) in tono esegetico, qualcosa dinedito si profila. È la politica del politico live che fa spettacolo, invadendo addirittura Cannes,tempio della Settima Arte. «Saremmo stati colpevoli dautocensura, se non avessimo selezionato La conquête», ha detto il patròn Gilles Jacob, mettendo le mani avanti, visto che Sarkò punta a rinnovare il mandato e un film su di lui, pure aggressivo, porta acqua al mulino. E bisognava esserci, la settimana scorsa, a rue de Valois, dove il Ministro della Cultura francese, quel Frédéric Mitterrand, nipote di, officiava il rito della presentazione del film, con Denis Podalydès (Sarkozy) ad arrampicarsi sugli specchi. «Nel film, Sarkozy non è come nella realtà. Il mio personaggio è insopportabile, al tempo stesso molto maturo e molto immaturo. Penso che oggi il Presidente non sia più lo stesso», ha dichiarato lattore. La conquête (budget: 5.000.000 euro) narra lascesa di Sarzoky dal 2002, quandera ministro degli Esteri, al 2007, quando sale allEliseo.
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