Paolo Giovanelli
da Milano
«No, le tenute storiche della famiglia non le abbiamo cedute, restano al cento per cento nostre. Ma cerano queste tre, lOrnellaia, Castel Giocondo e Luce della vite che erano già affermate, per le quali cercavamo dei finanziatori che fossero interessati a un investimento a lungo termine»: Vittorio Frescobaldi, presidente della Marchesi Frescobaldi, è chiaramente soddisfatto dellingresso nel capitale di due nuovi importanti soci, i russi della Spi e la californiana Mip di Michael Mondavi. Ma preferisce giocare la partita sullunderstatement: «È unaggregazione solamente finanziaria - afferma - abbiamo pensato che sarebbe stato positivo avere partner di minoranza. La gestione spetta sempre a noi. Così abbiamo trovato soci finanziari interessati: Mondavi è nostro amico, abbiamo lavorato insieme per dodici anni».
Il gruppo Frescobaldi dispone di nove tenute, sei quelle storiche, più le tre che sono state aggregate nella sub-holding Tenute di Toscana, in cui è entrata la Spi, uno dei più importanti produttori mondiali di vodka che dispone di marchi come Stolichnaya e Moskovskaya. Laltro ingresso è quello della Mip, produttore e importatore californiano di vini di qualità che attraverso la Folio Wine Partners commercializza marche di vini provenienti da Austria, Italia, Nuova Zelanda e Spagna, oltre che dalla California. E tra laltro è distributore esclusivo negli Stati Uniti di tutte le etichette del gruppo toscano. Ai Frescobaldi rimane il 72% del capitale, il 25% fa capo alla Spi e il restante 2% a Mondavi.
«Con la Spi abbiamo portato aria nuova - ha detto Frescobaldi - ci è sembrata un partner a lungo termine, ci fa piacere che sia entrata. Le tre tenute le abbiamo acquistate tra l89 e il 2005, ora guardavamo a dei finanziatori e li abbiamo trovati. Daltra parte non abbiamo ceduto neppure le start up, tre nuove imprese tra cui Morellino di Scansano e unaltra nel Collio, che devono essere seguite. Le cose si stanno mettendo bene, ma cè pur sempre un piccolo rischio e ai finanziatori il rischio non piace. Le faremo crescere noi, è il nostro lavoro».
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