Usavano la pistola per convincere i tossicodipendenti e i pusher a rispettare i patti. E leggevano libri sulla camorra, sulla mafia e sulla banda della Magliana per imparare i segreti della malavita e apprendere nuove tecniche di minaccia.
I carabinieri del Comando territoriale di Frascati, diretti dal tenente colonnello Rosario Castello, hanno arrestato cinque giovani con laccusa di tentato omicidio, sequestro di persona, estorsione e porto abusivo di armi, mentre un sesto, che faceva parte della stessa organizzazione criminale, dovrà rispondere di detenzione illegale ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo hashish e cocaina.
Il provvedimento di fermo è stato emesso nei giorni scorsi dalla Procura della Repubblica a conclusione di una lunga serie di indagini, che hanno consentito di individuare la banda responsabile di alcuni agguati compiuti nella periferia sud-est della capitale. Le vittime erano clienti che non avevano saldato i debiti contratti per lacquisto della droga e gli stessi pusher, che spacciavano a volte trattenendo parte della «roba». Loperazione, condotta contemporaneamente da ottanta carabinieri, è legata alle indagini scattate dopo una serie di ferimenti avvenuti nella zona di Torrenova e Tor Bella Monaca, vere e proprie spedizioni punitive effettuate con bastoni, con uno storditore elettrico o con le pistole. Tra questi la «gambizzazione» di L.F. 40 anni, il 10 novembre scorso in via Tenuta di Torrenova. Luomo, raggiunto da quattro pallottole, è solo una delle tante vittime della banda, di cui il Nucleo operativo di Frascati e le stazioni Roma Giardinetti e Tor Bella Monaca, sono riusciti a rintracciare tutte le pedine.
I cinque delinquenti, di età compresa tra i 18 e i 22 anni, avevano deciso di farsi giustizia con metodi spicci, arrivando a «pestare» duramente coloro che non si assoggettavano alle regole del sodalizio o che non pagavano le dosi. In più di unoccasione le vittime venivano prelevate addirittura allinterno delle loro abitazioni, attuando veri e propri sequestri di persona a scopo intimidatorio. In altri casi, invece, i cinque usavano le armi da fuoco per ferire gli avversari.
«La misura dellarresto - spiega il tenente colonnello Castello - si è resa necessaria per evitare unescalation criminale con ulteriori azioni di fuoco, che avrebbero rischiato di coinvolgere vittime innocenti. Abbiamo davanti giovani ma promettenti criminali, che già avevano fatto sentire agli altri la loro supremazia sul territorio».
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