Non molla, Riccardo Garrone. Vuole il nuovo stadio, possibilmente entro il 2011, in tempo, magari, per regalare a Genova, anche gli Europei. Così il patron della Sampdoria è pronto ad avviare la sua seconda fase del progetto dell'impianto all'inglese che potrebbe sorgere nella periferia della città. Lo studio di fattibilità era già stato presentato, e adesso manca soprattutto il placet dell'amministrazione: «Spero di presentare il progetto entro metà febbraio - ha spiegato Garrone - penso a uno stadio da 32-33 mila posti, con tante strutture di supporto per accogliere le famiglie dalla mattina fino alla sera, non solo per la partita, con ristoranti, bar, luoghi di aggregazione. Se arriva l'ok, penso che lo stadio possa esser pronto entro il 2011. Il ministro Melandri ha detto che il governo non finanzierà i nuovi stadi? So che allo studio ci sono contributi sugli interessi, non a fondo perduto».
Non è solo un problema di fondi: Garrone ha sempre creduto in uno stadio all'inglese, pronto ad accogliere le esigenze di tutti i cittadini, pronto ad inaugurare un canale di marketing con la squadra, in questo caso la Sampdoria, unica proprietaria dell'impianto.
A giorni quindi Garrone svelerà le sue carte, mentre il patron blucerchiato ha già promosso a pieni voti, anche dopo la sconfitta contro l'Empoli, la sua Sampdoria: «Sono soddisfatto - racconta ancora il numero uno della Erg - da quello che ho visto in questa prima metà di stagione. Che voto darei alla mia squadra? Decisamente un sette e mezzo». Poi, fa pace anche con Walter Novellino, dopo le polemiche di Natale, quando lo aveva «accusato» di poca grinta (stesse critiche erano state riservate anche alla squadra): «Si batte sempre come un leone - continua - è stato un po criticato fino a un mese e mezzo fa, poi sono arrivati risultati positivi. Peccato invece per la sconfitta contro l'Empoli ma Volpi per noi è un giocatore fondamentale e abbiamo risentito della sua assenza. La posizione di Novellino, comunque, è salda».
E la stessa cosa si può dire anche per Fabio Quagliarella, grande rivelazione di questa Samp e gioiellino già appetito dalle grandi società, a cominciare dall'Inter che lo sta seguendo molto da vicino: «È della Sampdoria e rimarrà della Sampdoria - replica Garrone - Se arrivasse una mega offerta? Le offerte da capogiro arriveranno quando confermerà quanto ha dimostrato fino ad oggi. Così forte, comunque, non me lo aspettavo». Ma il presidente della Samp rifiuta di valutare Quagliarella («da quello che leggo si parla di 15 milioni di euro») e ricorda che «non è tutto nostro ma è a metà con l'Udinese».
Per quanto riguarda il mercato di gennaio, Garrone invece esclude ancora una volta l'arrivo di Recoba («non è nei pensieri blucerchiati») e spiega che non è nella sua politica cercare il grande colpo.
Comunque adesso c'è anche da pensare alla sfida di domani con L'Inter di Tim Cup: «Andare in finale, anche non vincendo a seconda di cosa fa il Milan, potrebbe significare arrivare in Coppa Uefa. Del resto nel recente passato l'Inter ci ha sempre sofferto (all'andata a San Sirto finì 1-1).
Poi Garrone chiosa con la Lega: «Votare il candidato della Lega alla presidenza federale? Se succede il miracolo... Ma Matarrese sicuramente no, non lo voterei».
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