Garrone: «Vado avanti, ma con rigore»

È vicino l’accordo tra La 7 e il club di Corte Lambruschini per i diritti televisivi

Federico Casabella

«Il nostro progetto continua sulla linea e sui piani di 4 anni fa. Andiamo avanti con rigore senza cambiare strategie». Così Riccardo Garrone, che è intervenuto ieri pomeriggio per stemperare i toni nei giorni più delicati da quando è iniziato il suo corso al vertice della Sampdoria. Il presidente blucerchiato è salito a Bogliasco e ha tenuto a rapporto la squadra al centro delle critiche dei tifosi, dopo le cinque sconfitte consecutive. «Sono cose che capitano - commenta Garrone- dopo anni di successi , di vittorie e di momenti straordinari viviamo un attimo di calo che non ci deve spaventare. Non leggo in queste sconfitte nessuna crisi».
Garrone parla di coincidenze sfortunate che non hanno permesso alla Sampdoria di rimanere competitiva in questa stagione per quelli che erano gli obiettivi prefissati ad inizio anno: «L’ elevata frequenza di infortuni - spiega il presidente - ci ha penalizzato in maniera elevata. In questo momento l'attacco è quello che è. Con Bonazzoli e Bazzani in squadra, Novellino dice che saremmo a 47 punti: io penso che potremmo averne anche di più». Sbagliato mettere sotto accusa Walter Novellino, secondo Garrone, che rinnova pienamente la fiducia al suo allenatore e non vuole sentire parlare di ciclo chiuso e di squadra da rifondare: «Novellino ha dimostrato negli anni il suo valore. Non sono uno del mestiere, - tiene a precisare il numero uno della società - ma credo che cambiare tecnico in questo momento sia una cosa scellerata. L'allenatore non si tocca, andiamo avanti con lui. So che è ricercato da tante squadre ma non c'è assolutamente la volontà di rinunciarvi. Questo un ciclo chiuso? Io non credo, penso che sia solo un calo e guardo con fiducia alla prossima stagione».
Garrone ha le idee chiare e parla già della Sampdoria di domani, conscio del fatto che ogni obiettivo europeo quest'anno è ormai sfumato: «Asmini e Marotta lavorano su due fronti, il più importante in questo momento è quello dei rinnovi contrattuali, abbiamo giocatori importanti che speriamo rimangano perchè con loro abbiamo iniziato questo ciclo. Tuttavia non possiamo non tenere presente i bilanci e le esigenze della società: non andremo oltre il monte ingaggi che ci siamo prefissati».
Il patron della Erg esclude colpi sensazionali nel mercato estivo e sulla vicenda bilanci è chiaro. L'obiettivo del presidente sono i suoi delatori, quelli che lo criticano per lo scarso impegno finanziario: «Lo scorso anno i 15 azionisti della Sampdoria hanno ripianato un buco di 28 milioni di euro, quest'anno saranno 15.- continua- Da quando io e la mia famiglia siamo arrivati alla guida della società, abbiamo impegnato 90 milioni di euro che avremo potuto sfruttare per finanziamenti redditizzi sicuramente più del calcio. Vi sembra che questo non sia un impegno finanziario consistente?». Le uniche critiche che accetta, sono quelle del pubblico sampdoriano: «Non posso tollerare chi mi dice che ho il braccino corto e non seguo quelle che sono le accuse che arrivano dai mass media. Tollero e rispetto solo le proteste e i fischi di chi viene allo stadio e paga il biglietto, e magari fa sacrifici immensi per acquisire l'abbonamento ad inizio stagione. Non sto neanche a sentire chi contesta seduto in tribuna d'onore con un biglietto gratis avuto non per concessione della società ma di terzi».
Il presidente, un vero fiume in piena, fa chiarezza anche sulla futura guida della società, ribadendo l'infondatezza delle voci che lo volevano in cerca di un acquirente per la cessione della società: «Sono particolarmente legato a questa squadra, alla società, alla sua storia: non c'è nessuna volontà di cedere. Anzi, prima o poi,- spiega- riusciremo a moralizzare questo calcio, a trovare anche un equilibrio economico e magari a portare qualche utile in questa gestione».
Garrone è anche voluto tornare sulla lotta per i diritti televisivi, ha spiegato come l'accordo per la cessione a Telecom- La7 dei diritti tv sia ormai questione di poco tempo, e ha voluto chiarire che la «lotta dura» per la ripartizione dei fondi in Lega Calcio, è solo rimandata se in Lega non si arriverà ad una spartizione simile al sistema inglese. «C'è un accordo per arrivare ad una gestione in questo senso. Se non ci arriveremo, tra 6 mesi non scenderemo più in campo e, questa volta, con noi, ci saranno tanti altri presidenti».
Il grande rammarico del presidente è non poter festeggiare con l'Europa i 60 anni della Sampdoria: «Stiamo preparando una grande festa per festeggiare questo anniversario, e sarebbe stato bello farlo in Europa. Peccato, ripartiremo il prossimo anno con lo stesso obiettiv». Si è anche detto dispiaciuto per non aver potuto seguire la squadra in queste settimane, data la sua lontananza dall'Italia: «Ho sofferto molto perchè ero lontano e ho potuto vedere e seguire poco. Ma con il gioco espresso contro Inter, Juventus e nel primo tempo della gara con il Palermo, direi che non si può proprio parlare di crisi».
La squadra sarà da oggi a Fiuggi nell'esilio voluto per ritrovare serenità e concentrazione.

Sarà una trasferta particolare anche per i tifosi della Samp, quella di domenica prossima a Roma. I supporters hanno deciso di seguire la squadra in questo momento difficile: appelli sono arrivati da Ultras Tito e Fedelissimi e pullman sono stati organizzati anche da Sampdoria club Certosa, Junior e Fieri Fossato.

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