da Milano
I contrasti che dividono Gemina e gli australiani di Macquarie su Aeroporti di Roma sono lontani dalla soluzione. Lassemblea di Gemina ieri ha ratificato lavvicendamento al vertice e luscita di Pier Giorgio Romiti dalla carica di amministratore delegato (alla presidenza ora cè Guido Angiolini, nel ruolo di ad Franco Tatò); ma ha anche registrato un bellicoso intervento di Bigli 3, società della famiglia Romiti titolare di una quota del 5% di Gemina, che ha minacciato lazione di responsabilità verso gli amministratori se un eventuale aumento di capitale al servizio dellacquisto della quota di Macquarie in Adr deprezzerà il titolo Gemina in Borsa. L«estromesso» Romiti ha poi attaccato Mediobanca, contestando laccusa di aver diviso lazionariato e rivendicando a sè la bontà delle operazioni compiute su Adr.
La vicenda resta molto complicata e in questo momento è resa più fumosa da inevitabili tatticismi. Il braccio di ferro tra Gemina e Macquarie (rispettivamente azionista di maggioranza e di minoranza di Adr) si è irrigidito sul piano industriale e ha provocato lavvio delle procedure previste dai patti tra azionisti. La prima fase si conclude oggi con la presa datto che spazio per un accordo per ora non cè. A breve si aprirà una «fase due», durante la quale sarà scelto un mediatore che avrà lincarico di ricercare un compromesso: oggi è in programma una riunione tra le parti che prenderà atto del fallimento dei primi colloqui e che comincerà a discutere sullidentikit del mediatore. Il suo nome si conoscerà entro una settimana, indiscrezioni per ora non ne circolano (lunico nome ipotizzato, quello di Guido Rossi, è considerato piuttosto improbabile) e la proposta dei nomi spetta, in prima istanza, agli australiani. Il mediatore avrà cinque settimane lavorative per svolgere la sua azione diplomatica, sulla quale grava un diffuso pessimismo; in ultima istanza, infine, sarà tentata unestrema composizione nel consiglio di Adr, proprio su quel piano industriale decennale che ha generato lo scontro.
La fase successiva sarà quella dellasta reciproca: Gemina e Macquarie faranno rilanci successivi, finché uno dei due azionisti deciderà di vendere la propria quota. Potrebbe essere un momento sanguinoso per Gemina che, nel caso volesse acquistare il 45% di Adr di proprietà di Macquarie, dovrebbe sborsare circa un miliardo di euro, più di quanto investito per la maggioranza della società.
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