Genitori divisi sulla maestra-tiranna

Patricia Tagliaferri

Classe dimezzata, ieri mattina, nella sezione C della materna Maurizio Poggiali. Molti bambini, per la maggior parte figli di chi ha firmato l’esposto contro la maestra-tiranna, sono rimasti a casa. Anche se in aula c’era la sostituta dell’insegnante finita nell’occhio del ciclone perché accusata di aver in più di un’occasione azzittito i bambini più vivaci chiudendogli la bocca con lo scotch. La psicologa della scuola, prima che scoppiasse il bubbone, avrebbe stabilito che quelle dei piccoli alunni non erano fantasie o episodi ingigantiti, ma «verosimilmente la verità». L’esposto firmato da 17 genitori è arrivato in Procura e la maestra ora è indagata per maltrattamenti nei confronti di minorenni. Più di un bambino avrebbe raccontato a casa dettagli dei metodi brutali utilizzati dall’insegnante per mantenere calma la classe. «Tornavano a casa con le labbra scorticate per lo scotch», ricorda un nonno.
Ma non tutti hanno voglia di condannare la maestra sulla base di accuse ancora tutte da dimostrare, molti non ci credono proprio, alcuni attaccano la stampa, altri addirittura criticano chi ha firmato l’esposto, «mossi da una qualche forma di ripicca». «La maestra è una delle migliori - sostiene il signor Giovannelli, marito della vicedirettrice della scuola - sono 30 anni che sta qua. Forse avrà esagerato un giorno, ma è sempre stata corretta e amata dai bambini. L’ho vista ieri e sembrava dimagrita di dieci chili, sta soffrendo molto per quanto successo. La verità è che sono i bambini a non accettare la disciplina e i genitori gli sono andati dietro, forse anche per qualche ripicca verso l’insegnante». Anche un giovane papà che ha una bimba nella sezione C non se la sente di puntare il dito contro la maestra: «I bimbi erano sereni, nessuno ha mai sentito niente di piccoli legati alle sedie o azzittiti con lo scotch. Mia figlia non è per niente traumatizzata, e come lei altri compagni, compresi i figli delle persone che hanno denunciato il fatto». Un altro genitore, sempre della C, ammette che il figlio non gli ha mai detto niente: «Non sapevo nulla, ma ho firmato lo stesso l’esposto per correttezza. La cosa più grave è il modo in cui è stata gestita la situazione: prima di sbattere il mostro in prima pagina serviva un’indagine accurata, e comunque la dirigente avrebbe dovuto allontanare subito la maestra, per preservarla». Scettica anche una mamma, che non ha firmato la denuncia: «Si sta punendo una persona senza sapere come sono andati realmente i fatti. Dei bambini hanno raccontato qualcosa, magari c’è un fondo di verità, ma questo non è il sistema per capire la realtà delle cose». «Valuteremo le cose con il comitato dei genitori - aggiunge un altro papà - ma mi sento tranquillo».
Intanto l’inchiesta della magistratura va avanti. Ieri mattina gli investigatori della IV sezione della Mobile hanno interrogato una ventina di persone, tra cui i genitori firmatari dell’esposto. Nelle stesse ore gli ispettori del ministero dell’Istruzione ascoltavano la direttrice dell’istituto, ieri contattata anche dal presidente del XI municipio Andrea Catarci: «Le ho chiesto di allontanare in via cautelare la maestra dai bambini. Ciò al fine di garantire tranquillità ai piccoli e alle famiglie e per dare all’insegnante la possibilità di meglio chiarire la sua posizione.

La direttrice della scuola mi ha dato ampie rassicurazioni in tal senso. Pensare che possano succedere cose del genere in una materna, che dovrebbe essere luogo di serenità per i bambini nonché un certo punto riferimento, è terribile».

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