Il Genoa a Mantova, è il primo match ball

Il Genoa a Mantova, è il primo match ball

Oggi alle 16.45 tutto per il mondo rossoblù potrebbe finalmente cambiare dopo dodici anni, dopo quel maledetto spareggio di Firenze che proiettò il Genoa in una serie B diventata eterna. Il fischio finale di Giannoccaro potrebbe rappresentare la fine di un incubo. A Mantova la squadra di Gian Piero Gasperini si gioca il primo di due match ball a disposizione per andare in serie A direttamente, senza fare conti. Niente tabelle, niente incroci, il Genoa deve giocare come sa e cioè per vincere come si è ripetuto in settimana a Pegli tra un allenamento e l'altro. Si punta all'impresa su un campo, il Martelli, che quest'anno è stato fatale persino a Juventus e Napoli, ma che nelle ultime giornate ha mostrato qualche crepa vedi la sconfitta del Mantova con il Verona.
«Sappiamo che loro ci concederanno pochissimo, dovremo far valere le nostre motivazioni», ha dichiarato alla rifinitura, rigorosamente a porte chiuse, il brasiliano Martins Bolzan Adailton. E le motivazioni saranno amplificate dai seimila genoani che partiranno da Genova e da altre città su 40 pullman e mezzi privati per assistere, con biglietti acquistati magari attraverso un bonifico bancario, ad una partita sperando che diventi «la partita». Troppo importante esserci e anche Ada scalpita. «Ogni giocatore vorrebbe giocare un match del genere io sono pronto - ha aggiunto il bomber rossoblù che con il Pescara è salito a undici gol - Dobbiamo essere tranquilli e giocare con la determinazione che questi novanta minuti finiscano nel migliore dei modi». Ed è proprio Adailton l'unico dubbio della formazione di Gasperini che propone il ballottaggio con Leon. Criscito infatti, come previsto, è regolarmente rientrato dall'impegno con la nazionale azzurra under 21 dove ha segnato il gol del 3-0 contro l'Albania. «Come mi sento? Elettrizzato se penso a quello che potrebbe succedere - ha ammesso - Spero proprio di vincere a Mantova per due ragioni. Una per il discorso affettivo verso il Genoa, che mi ha allevato nelle giovanili. E so cosa voglia dire per i tifosi raggiungere questa promozione. Due perché all'ultima giornata non ci potrò essere». Ecco allora un altro motivo per chiudere subito il conto.
In riva il Mincio lo stato d'animo è un altro. La squadra di Domenico Di Carlo vuole invece lasciarlo aperto il conto: quello dei play off. L'obiettivo, che fino a qualche settimana fa sembrava certo, si è messo terribilmente in discussione dopo le ultime tre partite in cui si è raccolto solo un punto. E allora anche per il Mantova l'unico risultato utile è la vittoria. Per fare questo il tecnico virgiliano avrà a disposizione tutto il gruppo a parte Grauso, squalificato, e Rizzi infortunato.

«Si vedrà un Mantova corto e aggressivo - ha dichiarato l'allenatore lombardo - Questo torneo, per l'incertezza che l'ha caratterizzato, merita che si disputino i play-off». Punti di vista, ma se al fischio di Giannoccaro i punti di distacco tra la terza e la quarta saranno più di dodici, i «play» saranno «off».

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