GENOA, IL RISVEGLIO DI PERICU

Il vero dubbio è sul significato del verbo «ribadire». Chi pensa che stia per «dire ancora una volta un concetto già noto», si sbaglia. Perché il sindaco di Genova, Giuseppe Pericu, ieri ha «ribadito alcune valutazioni già espresse in questi giorni» sul caso-Genoa. E tra le cose da «ribadire» c’era anche la sua «preoccupazione che non esistano preconcetti che possano pesare su un’attenta valutazione della vicenda». Così come il sindaco si «augura che alla fine emergeranno le qualità sportive del Genoa». E siccome Pericu aveva evidentemente già espresso gli stessi concetti tante volte senza che nessun organo di informazione genovese o nazionale si degnasse di darne atto, ieri sera ha voluto «ribadire» i suoi pensieri con il più ufficiale dei comunicati stampa (il testo completo è a pagina 45) . Il Giornale deve essere il primo a recitare il mea culpa visto che è stato il primo, e fino a ieri anche l’unico, ad aver chiesto conto al sindaco del suo «presunto» silenzio. Lo fa volentieri, anche se in compagnia di La Repubblica, che proprio ieri mattina, sulle pagine genovesi affidava a una sorta di corsivo, il compito di esprimere lo sdegno per l’assenza di solidarietà della città nei confronti del Genoa, della società e dei tifosi.

Nessuno, tuonava il quotidiano, ha avuto il coraggio di tendere la mano a Preziosi. Nessuno, neanche chi ha scritto il corsivo, uscito non firmato. Ieri quel «coraggio» l’ha ritrovato il sindaco. Mancano all’appello Provincia e Regione.

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