A Genova l’altro corteo: in migliaia sfilano per dire «sì» alla Tav

Genova Tutti uniti, solidali al di là dei ruoli e delle distinzioni di schieramento politico. Si sono mostrati così, ieri mattina, imprenditori e rappresentanti delle istituzioni locali, parlamentari ed esponenti dei partiti, colletti bianchi e colletti blu, inquadrati e coperti in un corteo che ha sfilato per le strade del centro di Genova con un obiettivo preciso: promuovere la realizzazione del Terzo valico, la linea ferroviaria che dovrebbe collegare il capoluogo ligure con Milano e trasportare passeggeri, ma soprattutto merci, con ritorni economici virtuosi per la Liguria, il Nord Ovest e l’intero Paese. Un’atmosfera, quella che si respirava ieri nella manifestazione, lontana solo ventiquattr’ore e poche centinaia di chilometri, ma in realtà anni luce da quella che ha contraddistinto la domenica di violenza in Val di Susa: là una contrapposizione netta, irriducibile, qui a Genova una condivisione totale, che ha unito in nome di un’infrastruttura giudicata a tutti i livelli fondamentale. Lo hanno sottolineato, in particolare, i promotori, in testa al corteo: dal professor Carlo Castellano, il «padre» dell’alta tecnologia genovese, al presidente degli industriali Giovanni Calvini, dal sindaco Marta Vincenzi ai rappresentanti dei lavoratori, a braccetto, per una volta almeno, con artigiani e commercianti, imprenditori e semplici cittadini.

Un migliaio di persone che hanno marciato a favore, e non contro, che hanno fatto proposte invece che tirare sassi. A proposito: di poliziotti, ieri a Genova per controllare il corteo, neanche l’ombra. Non ce n’era bisogno, per una «protesta» che voleva essere costruttiva, e ha dimostrato di esserlo.

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