Dopo lacceso dibattito che ha infiammato la campagna elettorale per le amministrative di Milano, si è tornati a parlare in termini costruttivi dellExpo 2015, e non sotto la Madonnina ma bensì ai piedi della Lanterna. Venerdì sera nello splendido scenario di Castello Bruzzo, sulle alture di Castelletto, le associazioni Janua e Connect (entrambe formate da soci mediamente venticinquenni, genovese la prima, milanese la seconda) hanno dato vita ad un incontro a tema, denominato appunto «Expo 2015: Milano e Genova insieme per innovare». Al meeting sono stati invitati come relatori Giuseppe Sala (amministratore delegato Expo 2015), Mario Valducci (presidente Commissione Trasporti e Telecomunicazioni alla Camera dei Deputati), Marta Vincenzi (sindaco di Genova), Paolo Odone (presidente della Camera di Commercio di Genova), Franco Aprile (presidente Liguria International) e Arturo Artom (presidente di People in touch). Niente da fare invece per latteso intervento telefonico del neo-sindaco milanese Giuliano Pisapia impossibilitato a mettersi in contatto con Genova per impegni di lavoro.
Al centro del dibattito, aperto e moderato dai presidenti di Janua e Connect Luca Marchesi e Fabrizio Nicolosi, le opportunità di fare rete che rappresenta lExpo 2015 non solo per Milano ma per tutto il Paese, e in particolare per Genova, naturale sbocco sul mare per il capoluogo meneghino. «La volontà di organizzare una serata del genere è nata lanno scorso quando andammo in visita allExpo di Shanghai - ha raccontato Luca Marchesi -. Lo stand italiano risultò come il più apprezzato ma purtroppo non vi fu nessuno a rappresentare la Liguria». Oggi mancano 1.418 giorni allinaugurazione dellExpo milanese, tanti ma non troppi per iniziare a imbastire i primi accordi sullasse Genova-Milano.
«Da parte nostra abbiamo già dato alcuni segnali importanti con lanticipazione dellEuroflora al 2015 e lintegrazione del Festival della Scienza - ha dichiarato Marta Vincenzi -. Avevamo già avviato un dialogo con la Moratti che ora dovremo riprendere al più presto con la nuova Giunta di Pisapia per i trasporti, perché sarà fondamentale farci trovare preparati sia con il porto sia con gli spostamenti ferroviari». Il presidente della Camera di Commercio genovese, Paolo Odone, si è invece voluto soffermare sullimportanza che le sinergie a livello macroregionale possono avere sullappeal turistico. «Lesempio che dobbiamo prendere è quello di Alp Med (lEuroregione che comprende Liguria, Piemonte, Valle dAosta, Sardegna, Corsica, Provenza, Costa Azzurra e Rhone-Alpes, ndr) perché un pacchetto così ben assortito, con diverse possibilità ed identità, si vende sicuramente meglio in paesi come la Cina - ha osservato -. Bisogna unire le imprese e lavorare tutti assieme mettendo in campo ognuno le proprie forze. Colgo loccasione per sottolineare che a Shanghai non vi era nessuno stand della Liguria ma il trasporto di tutte le merci lo abbiamo gestito noi, sfruttando proprio un nostro storico punto di forza». Franco Aprile, presidente di Liguria International, ha invece voluto rispolverare quello che fu il triangolo industriale Genova-Milano-Torino in unottica di concertazione per lExpo 2015.
«Le tre città hanno tre sindaci capaci che sono unottima base di partenza per far sì che larea compresa allinterno del triangolo sfrutti lExpo 2015 per diventare un fulcro delleconomia a livello europeo - ha spiegato -. Spesso è difficile far vedere le cose buone che facciamo in questa città ma abbiamo sicuramente i mezzi e le tradizioni per dare il nostro apporto decisivo». Quasi come un deus ex machina, ci ha pensato lamministratore delegato dellExpo, Giuseppe Sala a concertare tutte le idee e le proposte della serata, individuando le linee programmatiche da seguire. «LExpo giunge nel momento storico giusto: è lora di smettere di parlare della crisi e iniziare a usare le capacità e le risorse che abbiamo per cambiare, per intendere un nuovo mondo - ha dichiarato -. Nel corso dei sei mesi di durata dellExpo dovremo convincere la gente a venire a Milano per vivere unesperienza indimenticabile.
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