di Ferruccio Repetti
Si dice: la politica come missione. Ma per qualcuno (anche qualcuno in più...) fra i politici la politica dev'essere «missione impossibile», tanto che la fanno - dicono loro - solo per spirito di servizio, per sacrificio a vantaggio dei cittadini, per scopi sociali e umanitari, e altre fregnacce di questo genere. Poi c'è anche chi, come il sindaco di Alassio Roberto Avogadro, ammette candidamente e pubblicamente che, quando fa politica amministrativa, «se lo porta già menato da casa». Verrebbe da domandargli: «Ma allora, chi te l'ha fatto fare?», se non fosse che lui, Avogadro, eletto in passato nelle file del Carroccio e oggi sostenuto da una maggioranza «democrat», a certe provocazioni risponde in maniera, come dire?, scomposta. È successo anche di recente, quando il consigliere comunale di Sinistra Alassina, Jan Casella, s'è permesso di commentare - in maniera urbana - il comportamento di due assessori che si sono decurtati lo stipendio. Apriti cielo! Anzi: «Apriti bocca!», quella di Avogadro, naturalmente, da cui sono uscite all'indirizzo di Casella espressioni tipo: «Lei è un estraneo insignificante», con l'aggiunta di: «Lei dice cazzate!».
Tutti questi complimenti, in consiglio comunale, davanti ai membri dell'assemblea e al pubblico di cittadini, che poi sono quelli per cui i politici fanno il sacrificio, per spirito di servizio, per scopi sociali e umanitari, bla bla bla. C'è chi è rimasto basìto, e chi, avendo dimestichezza con Avogadro, non s'è sorpreso più di tanto, ma l'ha presa comunque male. Come i consiglieri del Pdl Marco Melgrati e Fabio Lucchini, e il capogruppo della Lega, Luca Villani. Quest'ultimo parla di «mancanza di rispetto, innanzi tutto nei riguardi della città e degli alassini, da parte di un sindaco che si è accanito nuovamente contro Casella», di cui lo stesso Villani apprezza «la spontaneità e la passione a sostegno delle proprie idee».
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