Barriere e viabilità, cittadini in campo

Barriere e viabilità, cittadini in campo

Tutto cominciò quando il Comune mise le strisce blu. E, unici forse in tutta Genova, chiesero a gran voce a Tursi di metterne ancora di più nella loro zona. «Volevamo fare il senso unico in via Montello e aggiungere 50 posti per far parcheggiare i residenti». Ora il Comitato di via Montello, a due anni dalla costituzione, ha passato al setaccio tutto il quartiere, individuando criticità, problemi e disagi. A partire da quelli di piazza Corvetto e delle fermate della linea degli autobus 34 e 36 che non riescono ad accostare ai marciapiedi e costringono gli utenti a scendere sulla strada, e attraversare a piedi. Con tutti i rischi del caso, per anziani, mamme con le carrozzine, solo per dirne alcuni. «Abbiamo abbozzato un progetto e a fine mese avremo qualcosa di più strutturato - spiega Giuseppe Bado, il portavoce del comitato -. Abbiamo fatto le foto e un piccolo piano per risistemare la viabilità». Piano che il comitato ha inviato anche ai candidati sindaci per chiedere un loro intervento.
Bado, un passato da ingegnere in Ansaldo, ora in pensione, va in giro armato di macchina fotografica e con le conoscenze di una vita. «Ho fatto anche un piano per le risorse idriche dell’Etiopia» e ora, dopo aver letto il progetto preliminare per la messa in sicurezza del Bisagno che prevede la costruzione di un nuovo argine di due chilometri, quattro ponti e due passerelle abbattuti, due nuovi collegamenti tra le sponde, la modifica alla viabilità, la scomparsa di due passerelle pedonali e la realizzazione di due nuovi ponti, si preoccupa non poco. «A prima vista sembrano opere che ben poco hanno a che fare con la messa in sicurezza. Le criticità per le esondazioni sono altre, non ultimo è importante avere le vasche di decantazione a monte della tombinatura e non sotto la tombinatura del Bisagno, non avere il greto del torrente due metri sopra il livello normale all’imbocco di brignole, risolvere il problema gavette/adriatico, l’imbocco e l’efflusso del Fereggiano». L’ultima grana l’ha scovata sempre in via Montello, dove qualche settimana fa i vigili hanno sistemato delle transenne a ridosso di un vecchio muraglione per segnalare il pericolo di caduta di calcinacci.
«Ma gli abitanti le spostano in continuazione - continua Bado -. Abbiamo già detto al Comune che deve metterci un cartello, altrimenti la gente le mette da un’altra parte». I camioncini ci sbattono contro e il muro continua a perdere pezzi. Una piccola vittoria: l’ascensore di Montello-Ponterotto.

«Lunedì scorso i funzionari del Comune hanno fatto un sopralluogo per verificare l’esistenza di una barriera architettonica e per capire come eliminarla». Costruito cinquant’anni fa, l’ascensore non ha l’accesso per disabili. «C’è un gradino e una porta a vetri - continua Bado -. Se non avessimo segnalato la cosa, nessuno sarebbe intervenuto».

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