Così Grillo ha tradito il primo grillino

Dicono di lui gli amici, ma anche quelli che gli furono avversari in politica: «Se fosse rimasto con Beppe Grillo, oggi, come minimo, sarebbe sicuro senatore o deputato». E invece lui, Michelangelo Trombetta, 60 anni, laurea in Economia (vera), funzionario di banca, già candidato sindaco nella lista PiGreco-Movimento di partecipazione, ha lasciato da tempo la politica attiva, che pure - accanto alla musica, come cantautore - è sempre stata e rimane la sua passione. Tanto che, di fronte a quello che gli sembrava l'inarrestabile declino della politica in Italia, era stato fra i primi a partecipare ai meet up, il blog-agorà del comico che fu la cellula primigenia dell'attuale Movimento 5 Stelle.
«In effetti, a suo tempo, con Beppe Grillo ho avuto diversi contatti - è quello che Trombetta ha sempre riconosciuto - ma mi aveva risposto che non intendeva prendere parte attiva al discorso perché non condivideva la scelta di misurarsi con i partiti. All'epoca, infatti, la sua battaglia era confinata a internet». Poi si è visto come è andata a finire... In ogni caso, Trombetta non si è arreso e nel 2007 si è candidato a sindaco di Genova, contando - anche se non ufficialmente - sull'appoggio degli elettori «grillini» anche senza quello del loro capo. L'esito non è stato esaltante: 1.404 voti personali in tutto, mentre la sua lista si è fermata poco più sotto quota 1.289. All'epoca qualcuno aveva parlato di «primo esperimento dei grillini di misurarsi in politica», ma Trombetta ha sempre smentito: «Alla vigilia del voto, anzi, Grillo ci ha in qualche modo sconfessati - è la spiegazione illuminante -. Ci disse che eravamo fuori, proprio perché avevamo formato un partito, ed eravamo entrati nei meccanismi del potere. Era - ricorda l'ex candidato sindaco di PiGreco - esattamente quello che lui non voleva assecondare. Per noi non ha speso una parola». E c'è chi ha sostenuto, probabilmente a ragione, che il mancato sostegno di Grillo alla vigilia del voto abbia «affossato» un movimento per altri versi emergente.
Deluso dal comico prestato alla politica, che nel frattempo però era diventato un politico a tempo pieno, Trombetta ha aderito al movimento di Enrico Musso che gli è sembrato rispondente alle istanze avanzate anni prima da PiGreco. E si è presentato alle elezioni dello scorso anno per il Consiglio comunale: «La vera partecipazione dei cittadini stava proprio nel programma di Musso e non in quello di Marco Doria che poi ha vinto». A questo punto, il giudizio su Beppe Grillo diventa al vetriolo: «Di quello che voglia fare lui si capisce ben poco. Questo M5S è un'associazione, ma non è un'associazione, ha uno statuto, ma che è un non statuto...». Poi, la pietra tombale: «Grillo è un egocentrico. Ci vorrebbe più umiltà, non è così che si tratta con le persone che gli avevano manifestato simpatia e condivisione».

Insomma, basta con Grillo. Meglio la musica: «Compongo le mie canzoni con la chitarra e poi le arrangio con l'aiuto di altri strumenti». Chissà, anche per «suonargliela» in qualche modo al suo irriconoscente ispiratore.

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