Falso sull'alluvione, altre due ore in Procura per Marta

Nuovo interrogatorio per l'ex sindaco di Genova, Marta Vincenzi, che ieri è stata ascoltata per due ore in procura, nel capoluogo ligure, nell'ambito dell'inchiesta-stralcio sull'alluvione di Genova del 4 novembre 2011, inchiesta in cui l'ex primo cittadino è indagata per falso e calunnia insieme con l'allora assessore con delega alla Protezione civile Francesco Scidone e ai dirigenti comunali Sandro Gambelli, Pierpaolo Cha e Gianfranco Delponte. Accompagnata dal suo legale Stefano Savi, Marta Vincenzi lasciando Palazzo di giustizia l'ex sindacco si è limitata a un «non posso dire nulla, almeno per ora. Poi parleremo a lungo. Mi sono state chieste delle specificazioni su quanto avevo già detto». «Il verbale è secretato», ha aggiunto Savi, precisando che la sua cliente si è limitata a «fornire qualche precisazione». Marta Vincenzi era già stata sentita dai pm e aveva negato di avere avuto alcun ruolo nella stesura del verbale in cui sono stati inseriti dati che, trasformando l'alluvione in un evento immediato e precipitoso, avrebbe ridotto la possibilità di intervento da parte delle autorità preposte alla sicurezza dei cittadini. L'inchiesta, affidata al sostituto procuratore Luca Scorza Azzarà e al procuratore aggiunto Vincenzo Scolastico, riguarda appunto il rapporto fornito dagli uffici comunali sull'alluvione. Secondo l'accusa in quel rapporto alcuni dati vennero alterati nel tentativo di giustificare il ritardato intervento del Comune sull'esondazione del torrente Fereggiano che provocò la morte di sei persone tra cui due bambine.


Nell'ordinanza del gip fu messa in evidenza «una clamorosa discrasia tra gli accadimenti reali, come sentito da testimoni e dalle immagini acquisite, e quanto rappresentato in alcuni atti trasmessi alla Procura dal Comune di Genova». La popolazione non era stata avvertita del pericolo prima che il torrente esondasse e gli uffici del Comune avrebbero taroccato dopo i documenti con la ricostruzione dei fatti per coprire le proprie mancanze.

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