di Ferruccio Repetti
Che stia cambiando il vento, e torni a regnare la legalità al posto dell'abusivismo commerciale che, oltre a infrangere il codice, manda in malora i negozianti onesti? Forse è un po' troppo presto per affermarlo con certezza, a ben guardare quanti erano, ancora nella giornata di ieri, i cosiddetti vucumprà sparsi per le strade e le piazze di Genova, soprattutto nelle zone più frequentate e, in teoria, più turisticamente appetibili: venditori di occhiali taroccati, borse taroccate, monili taroccati, persino capi «intimissimi» taroccati. Ma una qualche forma di incoraggiamento arriva dall'azione messa in atto, sempre ieri, dai carabinieri del Comando della Maddalena che hanno arrestato un senegalese di 35 anni accusandolo di aver venduto un paio di occhiali farlocchi a un residente dei vicoli. Il quale, a sua volta, è stato multato in quanto responsabile di incauto acquisto se non addirittura di ricettazione per la consapevolezza d'aver comprato merce di probabile origine fraudolenta.
L'episodio, avvenuto nell'area del Porto antico, sembra segnare un'inversione di tendenza rispetto alla tradizionale tolleranza delle istituzioni politiche, esercitata a senso unico e «a prescindere» nel caso si tratti di immigrati clandestini. Così, laddove un tempo sarebbero dovuti e potuti intervenire gli agenti di Polizia municipale del Nucleo antiabusivismo, «neutralizzato» invece dal sindaco buonista Marco Doria all'esordio del suo mandato, sono intervenuti i militari dell'Arma. Con misura, ma con giusto rigore. E hanno applicato - per la prima volta! - le sanzioni previste dalle nuove norme anticontraffazione: al senegalese sono stati sequestrati gli occhiali ed anche due paia scarpe griffate di dubbia provenienza e denaro contante.
L'intervento dei solerti carabinieri della Maddalena segue di poche ore quello di cui siamo stati personalmente testimoni, nella centralissima via Venti Settembre, alle 3 del pomeriggio, quando un militare della Guardia di finanza ha provato a sequestrare il «plateau» di occhiali da sole finta-griffe a uno dei tanti venditori clandestini di cianfrusaglie che formavano una teoria ininterrotta a cielo aperto, per la «gioia» dei commercianti regolari dirimpettai. Ebbene, a quel punto, con uno scatto da centometrista olimpionico, il venditore, di evidente origine extracomunitaria, ha arraffato la merce e si è dato a fuga precipitosa urtando un passante che è caduto rovinosamente a terra e ha riportato serie ferite a un braccio.
Di fronte a questi chiari di luna, insomma, ben venga il giro di vite delle forze dell'ordine, in grado di assumere in pieno le proprie responsabilità e di coprire anche il vuoto causato dall'accondiscendenza - o meglio: colpevole tolleranza - delle autorità istituzionali nei confronti di comportamenti che sono sempre e semplicemente al di fuori della legge. Sia chiaro: chiunque se ne renda autore, venditori e clienti compresi, di qualsiasi origine e nazionalità. Rispettando il principio sacrosanto che la legge è, e quindi dev'essere sempre, uguale per tutti.
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