La «Gog» compie cent’anni ma vuol far colpo sui giovani

La «Gog» compie cent’anni ma vuol far colpo sui giovani

Buon compleanno, Gog, cento anni e non sentirli, sempre attenta alle nuove leve, come in quel lontano 1912, quando un'orchestra giovanile si riunì, all'istituto Vittorino da Feltre, intorno alla straordinaria figura di Padre Semeria, barnabita, uomo di profonda cultura, e si costituì in Associazione «di Cultura Musicale» con lo scopo di favorire lo studio e l'esecuzione della musica d'insieme.
E così, con una pausa tra il 1915 e il 1919, con la perdita in guerra di alcuni componenti dell'orchestra, la Gog intraprese il suo lungo cammino, focalizzando pian piano la sua attività nell'organizzazione di stagioni di musica da camera, con soci del calibro di Eugenio Montale, tanto per dirne uno, e con un presidente onorario di nome Arturo Toscanini. Scusate se è poco. Ma veniamo a questo compleanno, data reale 14 marzo, festeggiamento lunedì 12 (ore 17) con un incontro presso il Teatro dello stesso istituto, ora Vittorino-Bernini in Via Maragliano 1, che vuole ricordare Padre Semeria, ufficialmente riconosciuto come fondatore della Gog, la Giovine Orchestra Genovese. Moderatore della serata, Vittorio Coletti, con un'introduzione di Nicola Costa, presidente della Gog, e con la partecipazione di padre Filippo Lovison, direttore del Centro Studi Storici dei Padri Barnabiti, Franco Contorbia, docente di letteratura moderna e contemporanea, Stefano Verdino, docente di letteratura italiana - entrambi dell'Università di Genova - Pietro Borgonovo, direttore artistico della Gog e don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana. E poi - come può mancare? - il consueto concerto del lunedì sera (Teatro Carlo Felice ore 21) che prevede il secondo ciclo dei quartetti di Beethoven eseguiti dallo straordinario Belcea Quartet, apprezzatissimo lo scorso 30 gennaio. Con tanto di brindisi di buon compleanno nell'intervallo - che allieta la serata speciale - e consegna a tutti gli spettatori di una copia anastatica del Programma di Sala dell'analogo ciclo realizzato nel periodo 9-20 febbraio 1951. Insomma, festa grande.
Per tutti, per chi alla Gog ci va se non da un secolo, quasi, e per chi invece la sta pan piano scoprendo; e per chi non sa che la Gog ha sì presentato i grandi protagonisti della musica classica - genere che rimane ahimè ancora di nicchia - ma che ha anche accolto altri generi, come folk e jazz e che portato sul palcoscenico personaggi quali il leggendario compositore indiano Ravi Shankar, virtuoso del sitar e amato da George Harrison e Bruce Springsteen.
«Noi lavoriamo più che mai per i giovani - ha dichiarato con orgoglio Pietro Borgonovo - con i nostri cicli di invito all'ascolto per gli studenti e gli stage di aggiornamento per gli insegnanti, con il teatro per i bambini, organizzando concorsi per giovani musicisti; ma anche con i nostri concerti "ufficiali", che offrono occasioni ghiotte per conoscere curiose realtà musicali di tutto il mondo.

Basti pensare all'orchestra venezuelana Simon Bolivar, che ha portato a Genova un gruppo di adolescenti motivati e preparatissimi. E ci fa piacere constatare che ultimamente il pubblico è cambiato, decisamente ringiovanito: questo è molto importante per il futuro della nostra cultura».

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